Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 20 marzo 2025
 
dossier
 
Benessere

Patrizia Rossetti: «Dobbiamo accettare anche i nostri difetti»

12/05/2015  Per anni regina del pomeriggio Mediaset, la nota attrice e presentatrice svela perché ha detto no al “ritocchino”: «Il segreto è quello di essere belle dentro: se siamo felici, abbiamo una luce particolare che ci fa risplendere».

«Ognuno di noi deve avere l’umiltà e la dignità di accettarsi: da un difetto può nascere un pregio! E poi: chi lo ha detto che per essere ammirate dobbiamo avere tutte le stesse curve e zigomi uguali? La vera bellezza è essere se stesse». Patrizia Rossetti è uno dei volti più amati della Tv italiana: per anni ha fatto compagnia al pubblico femminile di Rete 4 dal mattino alla sera. Solare, sincera e allegra, è sotto i riflettori da quando, giovanissima, nel 1981 ha vinto il concorso Una valletta per Sanremo. Attrice, conduttrice e cantante, ammette: «Soltanto chi ha la luce dentro di sé può farla risplendere al di fuori».

- Perché “no” alla chirurgia estetica?

«Perché dobbiamo imparare ad accettarci con dignità e umiltà. Ci sono bellissime donne, anche nello spettacolo, che hanno avuto la forza di fare dei propri difetti fisici un pregio: penso a Barbra Streisand, ad esempio, che fortunatamente non ha mai avuto la tentazione di rifarsi il naso! Ogni persona è unica e proprio in questo consiste il suo valore. Vedere donne tutte uguali e omologate non è sinonimo di classe, né di bellezza. E poi, a mio parere, bisogna saper invecchiare bene: non è una ruga in più che può creare insicurezza. Ero molto amica di Virna Lisi: lei è un esempio per tutte».

- Ma non sono soltanto le donne dopo gli “anta” a ricorrere al bisturi: ci sono sempre più ragazze. Per quale motivo?

«Trovo che sia assurdo che le mamme, per i 18 anni delle figlie, le portino a fare un ritocchino! Purtroppo c’è in giro una mania secondo la quale si è belle se si ha tutte le stesse misure. L’omologazione non rende affascinanti: non siamo tutte Charlize Theron, ovviamente, ma questo non significa che non possiamo essere meravigliose. Il segreto è invece un altro…».

- Quale?


«Essere belle dentro, prima di tutto. Capita spesso che, quando una donna è felice e sta bene con se stessa, ha una luce particolare che le illumina il viso. E poi, certamente, è importante non lasciarsi andare, prendersi cura del proprio aspetto fisico. Non c’è nulla di male nei trattamenti estetici non invasivi, né tantomeno negli interventi dettati da motivazioni puramente funzionali, però i facili escamotage non funzionano…».

- In che senso?

«Un giorno accompagnai da un chirurgo estetico una mia amica, che voleva sottoporsi a una liposuzione. Il medico, molto correttamente, le disse che prima doveva mettersi a dieta, fare sport, avere uno stile di vita sano… Non si può pretendere che il bisturi sia una bacchetta magica: per essere belle, occorre impegno e sacrificio».

- Hai mai avuto la tentazione di un ritocchino?

«Quando ero giovane. Ma poi ho capito che non era la soluzione giusta. Le scorciatoie non esistono»!

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo