Partivano dalle loro case. Si mettevano
in cammino a piedi, chi poteva
permetterselo in sella a un
cavallo o un asino. Non seguivano un
itinerario prestabilito. Le strade, di volta
in volta, cambiavano. Ma tutti i pellegrini
erano guidati da un unico obiettivo:
raggiungere Santiago di Compostela.
«È difficile disegnare mappe storiche
dei percorsi compostellani», spiegano
dall’Acir, l’Associazione di cooperazione
interregionale sui Cammini di Santiago. Nel Medioevo non esisteva l’idea di
un percorso comune. Eppure quei viandanti,
attraverso i loro passi e le loro
preghiere, le loro fatiche e la loro ansia
di ricerca, stavano partecipando alla costruzione
dell’Europa. Nel XX secolo,
spiega l’Acir, l’itinerario verso Santiago
è tornato di moda ed è nata l’idea di definire
dei cammini pedestri sulla base
del Codex Calixtinus del XII secolo che
descriveva quattro percorsi francesi.
Le antiche vie del pellegrinaggio cristiano
hanno contribuito a plasmare
l’identità dell’Europa moderna. Basti
pensare alla Via Francigena, che si snoda
lungo mille anni di storia da Canterbury,
in Inghilterra, a Roma. Una via di pellegrinaggio
popolare solcava anche il Grande
Nord. In Norvegia, la città di Trondheim
era destinazione celebre dei pellegrini
che arrivavano da varie parti della Scandinavia e dell’Europa del Nord per
visitare la tomba di sant’Olav, il re norvegese
Olav Haraldsson che morì in battaglia
nel 1030. Oggi, il Cammino di
sant’Olav richiama i moderni viandanti a
immergersi nella natura scandinava, tra
Danimarca, Svezia e Norvegia, seguendo
percorsi che dai primi anni ’90 sono strutturati
e appositamente segnalati attraverso
villaggi e luoghi di culto.
L’Europa si costruisce camminando insieme,
percorrendo sentieri comuni.
Gli Itinerari culturali europei permettono di scoprire il patrimonio storico-artistico, religioso e sociale del nostro continente invitando i turisti ad attraversare le frontiere lungo un percorso tematico che unisce diversi Paesi. Il progetto degli Itinerari è stato lanciato dal Consiglio d’Europa nel 1987, con il Cammino di Santiago. Oggi, i percorsi riconosciuti sono 24. Ma l’Europa ne conta molti altri, non certificati ma ugualmente promossi a livello turistico-culturale. Si può scegliere, così, di seguire la Strada europea delle abbazie cistercensi, per scoprire la ricchezza di un ordine monastico fondato in Francia nel 1098 e diffusosi in tutta Europa. Si possono seguire le tracce di san Martino di Tours, simbolo universale della condivisione: più di 450 chilometri tra Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Lussemburgo, toccando i luoghi nei quali il santo trascorse la sua vita.