Ho appreso in questi giorni dai giornali che è stata sospesa la pena capitale, in Texas (Stati Uniti), a Melissa Lucio, mamma di 14 figli. Mi sembra una cosa terribile. Qual è il pensiero della Chiesa sulla pena di morte?
ALBERTO
Il caso della sospensione della pena capitale per Melissa Lucio pone nuovamente alla coscienza cristiana l’interrogativo su quale sia il pensiero della Chiesa e della dottrina cristiana su questo tema. Vale la pena ricordare, come premessa, che la graduale e progressiva comprensione del Vangelo, l’acquisizione di nuovi dati scientifici e i mutamenti delle condizioni socio-culturali possono generare importanti approfondimenti della dottrina cristiana.
In passato, essendo la società sprovvista di buoni strumenti per garantire la giustizia, si pensava che il ricorso alla pena di morte fosse necessario. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, perciò, la contempla come possibilità, ma solo nei casi in cui fosse l’unica via di difesa. Negli ultimi decenni, però, gli ordinamenti giuridici hanno introdotto nuove ed efficaci misure disciplinari, è cresciuta la consapevolezza del valore educativo-pedagogico della pena finalizzato al recupero della persona e si è fatta strada una maggiore sensibilità per la difesa della dignità della persona e della sacralità della vita.
La dottrina cattolica ha inoltre approfondito il tema in relazione al Vangelo, maturando la convinzione che si tratta di un mezzo offensivo per la dignità della persona, contrario alla fede in quanto sopprime la vita umana e non rispondente all’ideale evangelico di giustizia, che non si identifica con la punizione del colpevole, ma include la logica della misericordia di Dio, mirando alla conversione del peccatore e al suo riscatto. Il Magistero ha perciò iniziato a esprimersi contro la pena di morte. Giovanni Paolo II ne ha parlato in Evangelium vitae e ha poi lanciato numerosi appelli alla comunità internazionale per chiederne l’abolizione. Benedetto XVI, in un messaggio per un congresso sul tema, ha affermato che essa «non è soltanto un attentato alla vita, ma anche un’offesa alla dignità umana».
Sulla scia del Magistero recente, papa Francesco ha deciso l’abolizione del numero del Catechismo della Chiesa Cattolica sulla pena di morte, dichiarando che «è una misura disumana che umilia, in qualsiasi modo venga perseguita, la dignità personale. È in sé stessa contraria al Vangelo perché viene deciso volontariamente di sopprimere una vita umana», negando ogni possibilità di riscatto morale ed esistenziale a chi ha sbagliato.
Per quanto grave sia la colpa, allora, la dottrina cristiana rifiuta la pena di morte e sostiene quella visione evangelica che intende promuovere e garantire la giustizia, riscattando chi ha sbagliato e si è macchiato di colpa.