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lunedì 14 ottobre 2024
 
 

Penderecki, lo spirito della musica

19/09/2013  Assisi e la Sagra umbra si preparano ad accogliere il grande direttore polacco, compositore ispirato dalla fede e autore delle colonne sonore di film celebri, come "Shining" e "L'esorcista".

“Trasfigurazione”. E’ questo il titolo ed il tema della 68ᵃ edizione della Sagra Musicale Umbra: uno dei più antichi Festival italiani, nel quale la musica sacra è sempre stato un elemento caratterizzante (www.perugiamusicaclassica.com). Nella presentazione del suggestivo programma viene sottolineato che il titolo della rassegna va inteso “nella sua dimensione più spirituale, come immersione nella luce e nel respiro dell’Assoluto”. E tutto ciò è calato in luoghi (Perugia e la sua Terra) che rappresentano il vertice della religiosità.

Di particolare significato nel pellegrinaggio musicale della Sagra sarà dunque il festeggiamento degli ottant'anni di un grande protagonista della musica del nostro tempo, Krzysztof Penderecki, ospitato nel cuore della spiritualità francescana: il meraviglioso Chiostro del Convento di Assisi. Sabato 21 il grande compositore e direttore polacco (è nato a Debica) dirigerà sue composizioni e una pagina di Dvorak (Orchestra da Camera di Perugia e Massimo Mercelli flauto). Ma la portata dell’avvenimento è apprezzabile solo alla luce della figura e del carisma di un personaggio che ritorna nel nostro Paese, ed è fra i pochissimi compositori del ‘900 ad aver acquisito fama universale.

Chi è dunque Krzysztof Eugeniusz Penderecki? Formatosi a Cracovia, dopo il debutto in sedi che all’inizio degli anni ’60 erano la culla della musica contemporanea, ebbe il primo grande successo con la Passione secondo San Luca, presentata nella Cattedrale di Münster. Fu il pezzo che rivelò non solo la natura e lo stile, ma soprattutto l’intima ragione del suo comporre: la religiosità. Una fede cattolica che egli ha espresso anche nelle Sinfonie, ed in particolare nella Settima, intitolata Le sette porte di Gerusalemme. In un incontro con i giovani a Firenze nel 2012, parlando dei suoi rapporti con Luigi Nono, ricordò quanto il suo anticomunismo lo allontanò dal collega. E quanto fosse felice di essere apprezzato dai giovani italiani.

Ma c’è un altro aspetto che ha contribuito a fare di Penderecki un musicista noto al grande pubblico: la sua musica da film. Sue sono le musiche di L’esorcista di William Friedkin, e di Shining di Stanley Kubrick. E suoi sono i temi del film I figli degli uomini di Alfonso Cuaròn, tratti da Threnodia per le Vittime di Hiroshima, un suo capolavoro. Profondamente legato a Giovanni Paolo II, al quale dedicò alcune sue composizioni, Penderecki giunge ora ad Assisi. Un luogo che più di ogni altro può dare respiro alla sua musica.

 
 
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