L'immagine più bella: l'abbraccio, lungo, spontaneo, pieno di affetto. E poi l'immagine più inedita, quasi impensabile: le due campionesse sedute l'una a fianco all'altra, a bordo campo, che ridono, scherzano, si scambiano battute e confidenze, come due ragazze che si sono incontrate al bar e non le finaliste degli US Open che hanno scritto una pagina di storia del tennis italiano. Flavia Pennetta e Roberta Vinci sono le regine di New York.
La Pennetta si è aggiudicata la vittoria. La Vinci riconosce la bravura dell'avversaria e la propria sconfitta con un gran sorriso: del resto, sul campo del Flushing Meadows lei la sua vittoria l'ha conquistata battendo in semifinale, in modo sbalorditivo, la numero uno al mondo Serena Williams.
Flavia e Roberta si conoscono da una vita. Entrambe pugliesi (la Pennetta di Brindisi, la Vinci di Taranto), quasi coetanee (33 e 32 anni), prima che avversarie, sono amiche. Di fronte al pubblico di New York ricordano la loro lunga amicizia, la comune passione per il tennis coltivata fin da bambine, le imprese condivise, tanto che, dice la Pennetta, su tutto quello che hanno vissuto insieme potrebbero anche scrivere un libro.
Gli US Open si chiudono con un annuncio: Flavia Pennetta, fortemente commossa, accoglie il trofeo, ringrazia il suo team, il pubblico, i genitori. E annuncia il suo ritiro. Ci pensava da tempo. Non è un momento triste, sottolinea. A 33 anni ha conquistato il suo primo Slam.Dopo questa grandiosa vittoria, afferma la campionessa, per un tennista non c'è modo migliore per chiudere la carriera.
Presente fra gli spettatori anche il premier Matteo Renzi, che ha disdetto tutti gli impegni ed è volato a New York per assistere alla finale delle due atlete italiane, sollevando però molte polemiche.