24-25 novembre 2022
Comincia l’ultimo giorno del nostro pellegrinaggio. Ci risvegliamo tutti un po’ ammaccati, la notte è stata caratterizzata da mare grosso. La sensazione è stata di aver vissuto per diverse ore come in un terremoto permanente. Il bello, se così si può dire, è che abbiamo un po’ (solo un po’…) assaggiato cosa poteva voler dire navigare ai tempi di san Paolo, sui cui passi ci siamo mossi in questi giorni, cercando di cogliere l’animo dell’Apostolo, il più grande evangelizzatore di sempre. Abbiamo cercato di immaginare cosa poteva significare alla sua epoca prendere una nave, comunque sempre una piccola “goletta” rispetto alle grandi navi da crociera o da trasporto merci di oggi, correre il rischio di naufragio in mezzo al mare o quello di essere assaltati dai pirati. E la certezza che, nella migliore delle ipotesi, ci si sarebbe rivisti solo anni dopo con chi si lasciava, magari avendo nessuna o poche notizie, nel frattempo, dei fratelli nella fede. Come accadde nel caso del congedo di Paolo dagli anziani di Efeso, quando, ormai alla fine del suo terzo viaggio missionario, lascia quella città costiera, oggi in Turchia, per far vela verso Gerusalemme, dove sa che troverà l’inizio della fine della sua avventura umana e apostolica con la cattura e il processo, che poi lo porterà a Roma per essere giustiziato. Parole strazianti le sue, raccontate nel cap. 20 degli Atti degli Apostoli e spiegate nella mattinata da Laura Paladino nella sua ultima catechesi, a cui è seguita la lezione di Archeoastronomia di suo marito, Paolo Colona. Alle 10 avevamo aperto la giornata con la Messa, presieduta dal direttore don Stimamiglio, in cui abbiamo ricordato, tra le varie intenzioni per i vivi e i defunti, anche gli anniversari di matrimonio.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati alla riflessione personale, agli adempimenti amministrativi sulla nave e a preparare i bagagli per lo sbarco, a Genova, della mattina dopo. La cena, l’ultima, è stata l’occasione per salutarci tutti e darci appuntamento, per chi vorrà, all’anno prossimo, dove, come è stato anticipato dalla direttrice di Easycom, l’agenzia che ha magistralmente organizzato la crociera, Simonetta Prunotto, ci si muoverà nello stresso periodo di quest’anno, cioè a novembre, verso Occidente: “L’Europa, tra Mori e Cristianità” sarà il titolo della crociera, che toccherà nell’ordine Barcellona, Casablanca, Tenerife, Madeira, Malaga, Marsiglia, per poi far ritorno a Genova.
Ci congediamo da voi non prima di aver ringraziato lo straordinario team che ha atteso in maniera fantastica ai 200 pellegrini: le nostre colleghe a Famiglia Cristiana Michela e Cristina e le ragazze di Easycom, Stefania e Antonella.
Don Stefano Stimamiglio