Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 18 settembre 2024
 
primi amori
 

«Per la prima volta è innamorata, ma non sembra felice. Interveniamo?»

21/02/2023  I primi amori possono essere intensi ma anche difficili. I genitori che vedono i propri figli soffrire e non essere felici del proprio rapporto amoroso spesso si sentono in dovere di intervenire. É opportuno farlo in questi casi? Risponde l'esperto Alberto Pellai

Come famiglia stiamo vivendo la prima storia d’amore della nostra figlia primogenita. Lei ha 15 anni, lui 17. Li sentiamo spesso litigare al telefono, cosa che non ci piace. Vediamo lei spesso immusonita, mentre prima era solare e gentile. Vorremmo intervenire perché ci sembra che la storia d’amore di nostra figlia, invece di migliorarle la vita, gliel’ha peggiorata. Vorremmo anche prendere contatto con la famiglia del suo ragazzo, per capire che cosa vedono loro e se la pensano come noi. Secondo lei, è giusto che tra famiglie ci si parli, quando ci accorgiamo che il modo in cui vivono le relazioni affettive i nostri figli adolescenti è così problematico? LUISA

— Cara Luisa, contrariamente alle generazioni passate, in cui quasi mai gli adulti si “infiltravano” nelle storie d’amore dei figli adolescenti, oggi è molto frequente che i genitori di un adolescente si mettano in contatto con la famiglia del ragazzo/a del proprio figlio/a, spesso con l’intento di discutere aspetti legati a conflitti tra i due giovanissimi. Ha senso farlo? È giusto farlo? Come te lo chiedi tu, se lo chiedono tanti altri. Partiamo da una regola che io trovo imprescindibile: la vita affettiva e sentimentale dei nostri figli adolescenti non dovrebbe essere affar nostro. Dovrebbe essere uno di quegli “spazi” della loro crescita e autonomia in cui imparano a prendere le misure di una relazione di cui sono diretti artefici e protagonisti. I genitori dovrebbero mostrarsi accoglienti verso le storie d’amore dei figli, ma mai invadenti o intrusivi. Non vale fare il terzo grado a un figlio sulla sua storia d’amore, magari con la scusa che “siccome sono l’adulto della tua vita, mi devi dire tutto”.

Molti genitori si infilano nei litigi amorosi dei figli adolescenti, vogliono rimanerne aggiornati, danno consigli non richiesti e spesso addirittura sollevano il telefono per chiamare i genitori dell’altro, di nascosto dai figli, per sistemare le cose al “piano alto” delle famiglie, proprio come vorresti fare tu. Io lo trovo davvero sbagliato e improprio. I figli, dentro alle loro storie d’amore, devono imparare a trovare il loro modo di affrontare tutto il bello e il brutto che esse portano nella loro vita.

Devono sapere gestire le attese, le incertezze, i conflitti, devono gioire del bello e trovare un modo per superare il brutto o l’inatteso che l’amore a volte mette nelle loro vite. L’innamoramento in adolescenza rappresenta una straordinaria palestra per apprendere le competenze per la vita. Unica eccezione: diviene necessario fare interventi – anche con l’altra famiglia – se nella relazione rintracciamo elementi di manipolazione, violenza, controllo e limitazione della libertà del proprio figlio. Su questo non si transige. E se un figlio non sa tutelarsi da solo, diventa responsabilità dei genitori farlo in ogni modo. Ma questo non mi pare proprio essere il vostro caso

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo