Nell’ambiente lo chiamano “lo svizzero”, per un suo ascendente elvetico, ma è italianissimo Filippo Grandi il prossimo capo dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. A designarlo alla guida dell’Agenzia dell’Onu sarà lo stesso segretario Generale Ban Ki-Moon che ha informato l’Assemblea generale della sua nomina, al posto dell’uscente portoghese Antonio Guterres, a capo dell’agenzia dal 2005.
Grandi, che sarà il primo italiano a rivestire questo ruolo, entrerà in carica il primo gennaio del 2016, durante la più grande emergenza profughi dalla fine della Seconda Guerra mondiale: nel solo 2015 l’Unhcr ha dovuto gestire ben 60 milioni di rifugiati provenienti da paesi del Medio-oriente e dall’Africa. L’agenzia è presente in 123 Paesi del mondo.
Milanese, 58 anni, diplomatico, laureato in filosofia, è entrato giovanissimo Unhcr: da trent’anni, infatti, è impegnato nella cooperazione internazionale e da 27 è funzionario presso le Nazioni unite. Dopo la laurea alla Statale e il servizio civile con Amnesty International, Filippo Grandi è partito volontario con il Catholic Relief Service per aiutare i profughi cambogiani nella Thailandia nord orientale. Dal 1988 al 2004, quindi, ha operato nell’Unhcr al quartier generale di Ginevra come capo di gabinetto degli alti commissari Ruud Lubbers e Sadako Ogata, ma anche sul campo in Paesi come il Sudan (nello stato del Gedaref), Iraq dopo la prima guerra del Golfo, Afghanistan e nella regione dei Grandi Laghi in Africa Centrale. Ha seguito come capo missione Unhcr la guerra congolese (1997-2003).
Quindi è stata la volta dell’Afghanistan dove è stato capo missione Unhcr per quattro anni, poi nominato rappresentante speciale del segretario generale per la supervisione delle presidenziali del 2004 e il voto parlamentare l’anno successivo. Poi, dal 2005 è stata la volta dell’esperienza “palestinese”, come vice Commissario generale dell’Agenzia per il Soccorso e l’Occupazione (Unrwa), nei Paesi del Medio-oriente in cui sono presenti campi-profughi palestinesi. Dal 2010 è diventato il responsabile della stessa agenzia; già allora era l’italiano più alto in grado nel sistema Onu.
La nomina «è una grande gioia, è il riconoscimento, dopo tanto tempo, di una posizione di primario livello dell'Italia dentro la grande famiglia dell'Onu», ha commentato il premier Matteo Renzi, parlando a La Valletta, a margine del summit di Malta sull'immigrazione. «Felice per la designazione di Filippo Grandi alla guida dell’Unhcr. È riconoscimento sue qualità e ruolo italiano nella crisi migratoria». Così ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, soddisfatto per la nomina di Grandi. Il presidente della Camera Laura Boldrini, già portavoce dell’Unhcr per l’Italia, ha commentato: «E' la prima volta che l'Italia riveste questo alto ruolo in un momento in cui le migrazioni sono cruciali per il nostro futuro europeo e per la stabilità globale. Filippo Grandi magari è poco noto al grande pubblico ma è noto e stimato estremamente nell'ambito internazionale. Ha lavorato quasi esclusivamente nel settore dei rifugiati, è l'autorità massima in questo ambito e mi fa piacere che questa conoscenza gli sia stata riconosciuta dandogli questo incarico».