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mercoledì 16 ottobre 2024
 
 

Per un mondo senza la pena di morte

28/11/2012  Il 30 novembre si celebra la Giornata internazionale contro le condanne capitali, in ricordo dell'anniversario della prima abolizione della pena di morte (Granducato di Toscana, 1786).

«Infausta e anacronistica», così definisce la pena di morte Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, all'apertura del VII Congresso internazionale dei ministri della Giustizia, inaugurato il 27 novembre a Roma. Il Congresso Per un mondo senza pena di morte fa da prologo alla  Giornata internazionale Città per la vita, città contro la pena di morte, che si celebra ogni 30 novembre, in ricordo dell'anniversario della prima abolizione della pena capitale ad opera di uno stato europeo (era il Granducato di Toscana e correva l'anno 1786).

La sera del 29 novembre il Colosseo sarà illuminato in modo speciale in occasione della cerimonia finale dell'evento, che mobilita 1.500 città e 69 capitali nei cinque continenti. La lotta per l'abolizione della pena capitale è sostenuta con forza dalla Comunità di Sant'Egidio, che ha chiamato a raccolta a Trastevere politici, militanti per i diritti umani, giuristi, volontari. Per fortuna i segnali sono incoraggianti. Il 19 novembre la  Terza Commissione dell'Assemblea generale dell'Onu ha approvato con il più alto numero di voti finora mai registrato uan risoluzione che chiede una moratoria universale della pena capitale: 110 Paesi favorevoli, 39 contrari, gli altri astenuti o assenti. Inoltre la pena di morte sta perdendo spazio nel mondo.

Sempre più Paesi la stanno abolendo  (31 negli ultimi 10 anni)e nei Paesi in cui viene mantenuta si eseguono meno condanne a morte. Nell'anno che sta per chiudersi l'ha abolita, ad esempio, il Connecticut, quinto stato americano a prendere questa decisione negli ultimi cinque anni. “Gli ultimi dati ci incoraggiano ad andare avanti in questa nostra battaglia”, ha detto nel suo intervento Paola Severino, Ministro della Giustizia, secondo la quale “la campagna internazionale per l'abolizione della pena di morte, o perlomeno per la sua moratoria, è uno dei tratti qualificanti dell'impegno internazionale dell'Italia”. Per il ministro le parole “vita” e “giustizia” “stanno o cadono insieme, non c'è una senza l'altra, se togli una, cade l'altra, se togli la vita, cade la giustizia, è un punto saldo, fermo, per la riflessione, ma anche un programma d'azione ed un impegno politico”.

Per il costituzionalista Valerio Onida “in Europa non possono esserci ingerenze o deroghe al diritto alla vita, il bando della pena di morte è assoluto”. Per Roger Badinter, che nel 1981, da ministro della Giustizia del presidente Mitterrand, abolì l'uso della ghigliottina in Francia, l'abolizione della pena capitale è “un dovere morale” e un segno di “progresso spirtituale”.  

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