La Quaresima è, dopo le festività natalizie e le ferie estive, il periodo dell'anno in cui gli italiani consumano più pesce, sostituendolo alla carne. Federcoopesca-Confcooperative ha calcolato un'impennata del 30%, con punte del 50% nel fine settimana di Pasqua. Una consuetudine quindi molto sentita, anche se nel tempo si sono affievolite le ragioni teologiche.
In passato l'astinenza dalla carne e dei suoi derivati (latticini, uova) poggiava su due motivazioni: la prima è che si riteneva che il suo consumo stimolasse le passioni e uno degli scopi del digiuno e dell’astinenza era (ed è) proprio la liberazione da esse. Il secondo era di natura penitenziale. San Tommaso scrisse che la carne e i suoi derivati sono alimenti che “piacciono maggiormente e danno un maggiore nutrimento al nostro corpo” (Somma teologica, II-II, 147, 8). Il pesce, invece, veniva considerato il cibo dei poveri e che inoltre forniva meno calorie. Quindi il suo consumo era ammesso.
Oggi le cose sono molto cambiate. Il pesce, specie alcune tipologie, non è affatto un alimento "da poveri". Per questo la Conferenza episcopale italiana, in data 4 ottobre 1994,ha stabilito che la legge dell’astinenza non proibisce solo l’uso delle carni, ma anche "dei cibi e delle bevande che, a un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi”. Quindi rinunciare a una bistecca per sostituirla con un'aragosta non va molto bene.
La tradizione di mangiare solo proteine ittiche nel venerdì di Quaresima verrà rispettata in modo più marcato al Centro-sud (65%) più che al Nord (35%); in particolare dalle donne (55%) contro il 45% degli uomini e gli over sessanta (70%) rispetto ai più giovani (30%).
Altri gruppi religiosi cristiani si regolano in modo diverso durante la Quaresima. Gli Avventisti seguono una dieta ovo-latteo-vegetariana, mentre gli Ortodossi, durante la Quaresima e dall'1 al 14 agosto, periodo del digiuno della Madre di Dio, eliminano anche il pesce; un prodotto che invece è ammesso nel digiuno dell'Avvento, in quello dei Santi Pietro e Paolo e tutti i giorni tranne il mercoledì e il venerdì. I frutti di mare sono sempre ammessi in quanto, secondo gli antichi, non contengono sangue animale.