La beneficenza meglio farla in privato, altrimenti chissà i soldi dei concerti dove finiscono, ammonisce Fiorello. Stiamo ai fatti. Il più importante evento previsto finora a favore delle vittime del recente terremoto si svolgerà stasera in piazza della Vita a Civitavecchia: si chiama "Artisti per Amatrice", l'ha organizzato l'ex cantante dei Dear Jack Alessio Bernabei e sul palco con lui ci saranno artisti come Gigi D'Alessio, Benji & Fede, Zero Assoluto, Maurizio Battista e Francesco Pannofino. L'ingresso non prevede un biglietto, ma all'entrata ci saranno gli stand della Protezione Civile e della Croce Rossa: chi vorrà, potrà donare il proprio contributo (anche chi non potrà partecipare può fare un bonifico alla Croce Rossa di Civitavecchia: IBAN: IT73W08327339040000000006242). In questo modo, è sicuro dove finiscono i soldi.
In altri casi, questa sicurezza ovviamente non c'è e allora bisogna fidarsi della serietà di chi organizza. Il 27 agosto, per esempio, Vinicio Capossela ha organizzato un concerto speciale nell'ambito del suo Sponz Fest, invitando sul palco con lui Gianni Morandi e Giovanna Marini, a Calitri, in Irpinia, terra devastata dal terremoto del 1980; sempre nella stessa data a Castiglione della Pescaia si è svolta una partita della Nazionale Cantanti, che ha oltre quarant'anni di esperienza alle spalle nell'organizzazione di eventi di questo tipo e che ha sempre mostrato come i soldi raccolti sono stati poi spesi.
Come ha fatto Laura Pausini, a proposito dell'iniziativa Amiche per l'Abruzzo: la cantante ha pubblicato su twitter il rendiconto completo con tutte le cifre raccolte e la suddivisione delle stesse per le opere realizzate. Ad esempio, 946.725, 21 euro sono stati usati per ricostruire la scuola elementare Edmondo De Amicis all'Aquila, la mensa della succursale e l'aula di musica; altri fondi sono stati impiegati per la realizzazione della foresteria dell'Università e per il completamento della Facoltà di Scienze.
Lo stesso ha fatto Beppe Carletti dei Nomadi: "Ho organizzato due eventi importanti, in questo senso: uno a Modena, nel
2009, per le popolazioni colpite dal sisma a L’Aquila, e uno allo
stadio Dall’Ara di Bologna, nel 2012, per quelle del terremoto in
Emilia: con il primo concerto ho raccolto 60mila euro al botteghino, che
ho devoluto interamente in beneficenza, e con il secondo un milione e
250mila euro, tutte versate per la ristrutturazioni degli ospedali di
Carpi e Mirandola. L’incasso non è stato utilizzato per coprire le spese
dell’evento, perché io sono riuscito ad avere tutto gratis, dal
noleggio delle attrezzature alle location, anche grazie a degli sponsor,
che si sono offerti di coprire le spese extra”.
Mentre Fiorella Mannoia, rispondendo all'obiezione di Fiorello che sosteneva che la larga parte dei ricavati dei concerti di beneficenza poi veniva bruciata dalle spese ha scritto: "Non trovo giusto che si
obblighino le maestranze, tecnici, facchini, riggers e quanti altri a
lavorare gratis. La beneficenza non si impone. Noi cantiamo mezz'ora e
possiamo rinunciare al nostro cachet, chi lavora 20 ore al giorno, per
montare, smontare sotto al sole tutta quella struttura faraonica che
ospita eventi come quelli a cui abbiamo partecipato deve essere
retribuito, a meno che non decida lui stesso, di sua iniziativa, di
rinunciare al suo compenso, come è successo varie volte. Senza contare
che, se non fai niente, c'è gente che si lamenta del nostro silenzio, se
facciamo, c'è gente che ci rimprovera di volerci solo mettere in
mostra. Come la giri fai male. Io so solo che come sempre una via di
mezzo c'è. Sta nell'onestà di ognuno di noi".
Alla fine, dopo aver visto il post di Laura Pausini, lo stesso Fiorello ha chiosato: "Questo è un esempio di buona beneficenza". Fine della polemica, per stavolta.