Caro don Antonio, vorrei che mi
aiutasse a capire perché i musulmani
sono ostili e odiano i cristiani; e
perché gli uomini, a qualunque religione
appartengono, non sono capaci
di una civile e pacifica convivenza? Le
voglio raccontare un aneddoto: mia figlia vive in America, ha conosciuto
un indiano di religione induista, si
sono innamorati e sposati “religiosamente”
in Italia. Ho augurato a mia figlia di amarsi e di rispettarsi sempre.
Al suo matrimonio c’erano amici
di tredici nazionalità, con culture e
religioni differenti. A tutti abbiamo
chiesto di rispettare la funzione e
presentarsi con abiti consoni. Tutto è
andato bene. Perché altri, invece, sono
così cattivi e arroganti con noi cattolici?
Papa Francesco ha detto che non
dobbiamo giudicare, ma come possiamo
dialogare con persone che di
valori umani ne hanno davvero pochi
o niente?
UN LETTORE
Le vere religioni sono per il dialogo,
la pace e l’impegno a favore del bene comune.
Anche se la storia ci insegna che
non sempre è stata facile la pacifica e
civile convivenza tra appartenenti a fedi
differenti. Quando, però, si uccide un
uomo e un fratello nel nome di Dio non
c’è nulla di religioso. C’è solo strumentalizzazione
e manipolazione di Dio. Anche
l’immagine che i mass media danno
dell’islam, come religione guerrafondaia,
che mira alla conquista dell’Occidente e
a combattere i cristiani nel mondo, è falsa
e strumentale. L’ha detto con chiarezza
alla Radio Vaticana il Grande Imam
Ahmad al-Tayyib, ricevuto di recente
da papa Francesco: «L’islam non
ha niente a che fare con il terrorismo. E
quelli che uccidono i musulmani e uccidono
anche i cristiani hanno frainteso i
testi dell’islam sia intenzionalmente sia
per negligenza». L’Università del Cairo
che egli dirige è impegnata nel chiarire
i concetti del Corano, che sono stati deviati
dai movimenti armati che usano la
violenza e il terrorismo, pretendendo di
lavorare per la pace. «Non possiamo colpevolizzare
le religioni», ha aggiunto il
Grande Imam, «a causa delle deviazioni
di alcuni loro seguaci».