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mercoledì 18 settembre 2024
 
Fede&Valori
 

Perché non possiamo fare a meno della Bibbia

04/04/2014  L'atteso film "Noah" e la serie "La Bibbia" in onda su Rete 4, ma anche il moltiplicarsi di musical e di pubblicazioni a tema religioso, testimoniano la ricerca di valori e punti di riferimento. Ancora più urgente in tempi di crisi e rinvigorita dalla rivoluzione di papa Francesco.

A qualunque epoca appartenga, di qualunque nazionalità sia, maschio o femmina, giovane o adulto, ricco o povero, laico o religioso, l'uomo torna a confrontarsi con la Bibbia. Ciascuno trova nelle Scritture una parola di speranza, di ammonimento, di conforto, di provocazione che sente riguardare, inequivocabilmente, la propria vita.

Non fa eccezione l'uomo del 2014. Anzi, i venti di crisi che ci attraversano sembrano aver reso ancora più urgente e drammatico il ricorso a un testo che resta al centro della storia e della cultura.

I FATTI. Sbarca nelle sale italiane, il 10 aprile, l'attesissimo film Noah, con Russell Crowe nei panni del patriarca e Jennifer Connelly in quelli della moglie. Per un giudizio sul merito, rimandiamo alla recensione di monsignor Marzotto, che lo ha potuto vedere in esclusiva per Famiglia Cristiana. Qui preme sottolineare come quella fabbrica dei sogni che è Hollywood  ancora una volta abbia deciso di investire - soldi ed energie - su un capitolo biblico. Subito, negli Stati Uniti dove il film ha debuttato, il pubblico ha risposto accorrendo in massa. E per l'autunno è prevista l'uscita di Exodus di Ridley Scott. Sempre negli Usa, ha raccolto la bellezza di 100 milioni di telespettatori la serie televisiva La Bibbia, quella stessa che, trasmessa in queste settimane su Rete 4, capta l'attenzione di cinque milioni di italiani.

Dal cinema e dalla Tv, ai musical. Come giudicare l'entusiasmo che da 40 anni sta suscitando Jesus Christ Superstar? Che ora torna in Italia, con l'attore protagonista del film cult originario e il cantante dei Negrita. (Fortissima, tra l'altro, l'attesa per l'opera musicale su Wojtyla, che ha esordito a Cracovia fra grida di giubilo). L'attenzione per i temi religiosi trapela anche dalla vendita di saggi, spesso addirittura giunti nella top ten delle classifiche, per non rammentare che il libro più venduto di sempre è... la Bibbia.

L'episodio di Abramo con il figlio Isacco nella serie "La Bibbia" di Rete 4. In alto: una scena di "Noah".
L'episodio di Abramo con il figlio Isacco nella serie "La Bibbia" di Rete 4. In alto: una scena di "Noah".

LE INTERPRETAZIONI. Come si spiega dunque questo continuo ritorno alla Bibbia? Indubbiamente è la forza narrativa del testo sacro ad attirare scrittori, registi, musicisti, artisti, attori: "Datemi due pagine a caso della Bibbia e vi darò un film", diceva Cecil De Mille, uno che di cinema se ne intendeva. Trame, personaggi, passioni, sentimenti descritti sono un caleidoscopio impareggiabile di storie. Nessuna sorpresa che Hollywood e produttori di tutto il mondo le abbiano saccheggiate, anche perché i prodotti ispirati alle Scritture hanno sempre conquistato il pubblico. E la fabbrica del cinema, sensibile agli umori della gente, va a seminare dove il terreno è fertile. E poi ci mette del suo, ovvero i volti noti e amati, i grandi registi, gli effetti speciali. Insomma, tutto ciò che contribuisce a generare un kolossal.

LA RICERCA DI SENSO. Tutto qui? Si continuano a scrivere libri, girare film, allestire musical, creare opere d'arte ispirate alla Bibbia solo perché è un'inimitabile fonte di narrazioni, che le diverse industrie culturali sanno poi confezionare al meglio? Oppure, in questo incessante riferimento, e nel successo che poi ottiene fra la gente, si cela una ragione più profonda?

Nonostante la morte di Dio, l'assenza-fine del padre, il tramonto delle ideologie, la secolarizzazione, o forse anche come conseguenza di tutto ciò, l'uomo è sempre alla ricerca di qualcosa che dia senso alla propria vita, di un valore per il quale valga la pena spendersi, di una testimonianza (più che di una teoria) che lasci intravvedere una speranza oltre i dolori grandi e piccoli. La ragione del successo della Bibbia, del nostro continuo fare ritorno ad essa, sta qui: nell'avventura bella e difficile di essere uomini, rispetto alla quale percepiamo che quella Parola può rivelarci qualcosa di essenziale.

A rendere ancora più urgente è netta tale ricerca concorrono due fattori. Il primo è la profonda crisi, non solo economica, nella quale siamo impantanati. La seconda, è un Papa che, spazzando via polveri e veli dalle pagine sacre, sta facendo risplendere il Vangelo in tutta la sua irrestibile potenza.

Multimedia
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