Quest’anno niente vacanze per la nostra famiglia. Abbiamo fatto alcuni lavori in casa, che non si potevano rimandare, e i soldi spendibili sono andati lì, non volendo intaccare i risparmi che, con due figli alle medie e alle superiori, dobbiamo preservare. Stiamo a casa in paese e ogni tanto facciamo una gita di un giorno seguendo le preferenze di ognuno, un salto al mare, una camminata in montagna... Sarà che si cerca sempre di consolarsi, ma mi è venuta in mente una lettura che avevo fatto tempo fa, credo dell’enciclica di papa Francesco, che parlava dei danni di quella che lui chiama “rapidizzazione”: bisogna fare tutto sempre più veloce, ma non è detto che questo coincida sempre con un progresso reale e profondo. Questa continua e persino ossessiva accelerazione contagia troppo non solo la società, ma anche le nostre vite, magari anche quando siamo in ferie. Forse sarò ingenuo, ma ho deciso di godermi questa pausa, senza rimpianti e, anzi, sfruttando il tempo più tranquillo per pensare se ci stiamo muovendo nella direzione giusta. MASSIMO
— Caro Massimo, non ingenuo ma saggio, che sei pure disponibile a “consolarti”, merce rara in un mondo di grandi lamentosi! È molto bello che ti siano venute in mente le parole del Papa, che – mi permetto di indovinare – sarebbe felice di vedere applicato l’insegnamento di un’enciclica nella vita di tutti i giorni di una famiglia. In questo caso è la Laudato si’, che spiega bene le differenze tra il tanto acclamato Progresso e il più sano e benefico Sviluppo. La rapidacion di cui parli è uno dei pilastri del primo, ma aiuta meno il secondo, perché, come ci insegni tu, il tempo per pensare e anche il silenzio si rivelano preziosi per riflettere sulla direzione giusta da prendere nel nostro cammino. Anche se potrebbero sembrare ore e giorni inutili e noiosi, quei momenti si rivelano importanti più avanti, quando si guarda indietro.
A questo proposito ti voglio regalare una citazione di san Tommaso che ho letto tempo fa in Don Orione, la rivista della Piccola Opera della Divina Provvidenza: «È meglio zoppicare sulla via, che camminare forte fuori strada. Chi zoppica sulla strada, anche se avanza poco, si avvicina tuttavia alla meta. Chi invece cammina fuori strada, quanto più velocemente corre, tanto più se ne allontana». Sono certa che, oltre al divertimento di cui state godendo, accontentando di volta in volta ciascuno in famiglia, con la tua saggezza riuscirai a coinvolgere anche i ragazzi in una riflessione, per nulla ingenua e scontata, sul proprio cammino e le proprie mete