Qual è il programma di Rai 1 meno visto in prima serata da quando esiste l'auditel? Il Macbeth di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Muti e andato in onda il 16 dicembre 1997: 1 milione 186 mila persone, con uno share del 5,51%. Diciannove anni dopo, invece, non si fa altro che parlare del boom di ascolti su Rai 1 ottenuto dalla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, diretta da Riccardo Chailly. La prima alla Scala di Milano ha catturato 2 milioni 644 mila spettatori e il 13% di share, con picchi di oltre 3 milioni e mezzo. Dato ancor più significativo, dodici milioni e mezzo di persone hanno seguito l'opera in media per 40 minuti: significa che tanta gente che non aveva programmato di vederla, semplicemente accendendo la Tv si è imbattuta nel dramma della geisha Cho-Cho San e ha deciso di fermarsi ad ascoltarla.
Un ottimo risultato che ha fatto giustamente inorgoglire il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, che ha sottolineato come questa prima si inserisca in un percorso che punta a valorizzare la cultura sul servizio pubblico, come è stato fatto con il documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi e con lo speciale dedicato a Roberto Bolle. Ma cosa è cambiato rispetto al bagno di sangue di 19 anni fa, quando Rai 1 fu superata negli ascolti persino dalla progenitrice di La7, Telemontecarlo?
Possiamo azzardare un paio di ragioni: la più ovvia è che senza dubbio la Madame Butterfly è più accessibile al grande pubblico del Macbeth. La prima scaligera dell'anno scorso, la Giovanna d'Arco di Verdi, decisamente meno "pop" dell'opera di Puccini, era stata vista su Rai 5 in media da 316 mila persone, con uno share dell'1,60%, mentre nel 2013 la Traviata diretta da Baremboim aveva ottenuto più del doppio degli ascolti, 650 mila persone. Numeri comunque molto lontani da quelli fatti registrare quest'anno: quindi hanno pagato la scelta "pop" dell'opera e la decisione di trasmetterla sulla rete ammiraglia della Rai. Tutti gli addetti ai lavori infatti, sanno benissimo che una quota consistente di ascoltatori, a dispetto del moltiplicarsi dell'offerta televisiva, guarda sempre e solo alcuni canali.
Ma torniamo a quel nefasto (per la Rai) 16 dicembre 1997. Allora l'opera diretta da Muti fu praticamente lanciata allo sbaraglio, mentre stavolta l'evento è stato accuratamente preparato con un'accorta campagna pubblicitaria. Nel 1997 inoltre si iniziò alle 20.30 per continuare per oltre quattro ore fino a notte fonda, mentre stavolta la diretta è iniziata alle 17.45 e si è protratta per tre ore. In questo modo, si è evitato lo scontro frontale con i programmi di prima serata, i più seguiti, e in più si è favorito un ascolto a "spizzichi e bocconi". Immaginiamo cioè che tanta gente, mentre iniziavano i preparativi per la cena, abbia acceso la Tv distrattamente come spesso si fa a quell'ora, abbia notato che su Rai 1 c'era della bella musica e si sia fermata ad ascoltarla, anche solo per una mezz'oretta. In questi quasi vent'anni, inoltre, è esploso Internet e la Rai ne ha approfittato trasmettendo Madame Butterfly anche in diretta streaming online. In più, per chi se la fosse persa, ci sarà la possibilità di vederla anche sabato alle 21.15 su Rai 5.
Sia come sia, questo risultato dimostra finalmente che c'è una fetta abbondante di pubblico generalista che aspetta solo che qualcuno gli dia dei programmi non noiosi, ma di qualità. Poi, con i mezzi che oggi ci sono a disposizione, potrà scegliere se guardarli in toto o in parte, in diretta o in replica. Ma la strada per un vero servizio pubblico è questa.