Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 03 ottobre 2024
 
Figlio "artista"
 

«Perde i lavori, ci chiede soldi, ma vuole vivere alla grande. E abbiamo solo lui»

18/12/2023  «Ha bisogno di un bagno di realtà. Vi costerà molto: dategli un ultimatum a cui dovete credere per primi anche voi» Leggi la risposta Mariateresa Zattoni

Figlio unico, venticinque anni, diploma professionale. Quando prende un lavoro, sembra un dio, ma poi molla o si fa licenziare.

Vive alla grande, lascia debiti dappertutto e poi ci chiede di tappargli i buchi che lascia. Ha voluto uscire di casa perché non sopportava “due formichine” come noi. Gli abbiamo intestato un monolocale di nostra proprietà, lui lo tiene malissimo, pretende che vada a fargli le lavatrici...

E chiede sempre soldi e soldi. Per una volta che uno di noi genitori cede, l’altro si indigna e offende e viceversa quando è lui a cedere… siamo disperati. E abbiamo solo questo figlio...

Due genitori falliti

 

Rispsta di Mariateresa Zattoni

— Ed ecco il primo errore, cari “genitori falliti”: identificarvi con la riuscita di vostro figlio... e così gli date potere, come vedremo in seguito. Per ora attestiamoci sui vostri sogni che voi descrivete “infranti”: è vero, ogni genitore sogna il meglio per un figlio; per usare un’immagine: gli appende sul capo il cappello dei propri desideri, sogni, attese e magari spera e immagina che il figlio diventi meglio di lui. Anzi, che il figlio realizzi ciò che lui genitore non è stato. Sogni legittimi, ma... irrealizzabili. Per ogni genitore: ripeto ogni genitore, anche il migliore.

Non esiste genitore – per quanto bravo – che realizzi tutti i suoi sogni sul figlio. Allora non si tratta di non sognare, ma semplicemente di non sentirsi falliti perché i sogni non si realizzano! Se poi voi, come riconoscete, spesso vi siete reciprocamente addebitati la causa del fallimento, allora il rischio per vostro figlio è stato quello di sfuggire alla realtà, di restare concentrato sui vostri litigi e usarli per i suoi interessi. Ma questa – mi raccontate – è stata una fase: ora siete uniti più che mai e prima di agire avete imparato a consultarvi tra voi.

Vi apprezzo molto. Però ora il figlio non si degna di accettare la realtà: cioè di lavorare per vivere. Lui vuol vivere alla grande e voi siete due professionisti che possono ben aiutarlo tutte le volte che lui si trova con le mani bucate e non ha più chi gli fa credito. Una volta vi ha perfino raccontato che “amici” volevano picchiarlo perché lui non saldava i suoi debiti. E voi pronti a spaventarvi, a fare assegni, a fargli promettere che manterrà il prossimo lavoro. Lui promette, pur di avere i soldi, e poi ricomincia da capo: la mamma gli cerca lavoro (dice di essere diventata esperta!) e lui si presenta e poi molla. Troppa fatica. Troppo poco il guadagno, meglio una bella bevuta e qualche spinello, così passa tutto. Capite anche voi che questo figlio ha bisogno di un bagno di realtà.

Costi quel che costi. Costa molto, moltissimo e ben più di un assegno: costa dargli un ultimatum, al quale per primi dovete credere voi: “Al prossimo lavoro che mollerai, ricorda che non verremo in tuo soccorso. Ti lasceremo per strada. Perché ti amiamo”. Credete nella forza del vostro amore!

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo