Papa Francesco in Chiapas (Messico). Foto Ansa.
La folla lo ha salutato ripetutamente come il Papa dei poveri, il Papa
della giustizia e della pace. E Francesco ha chiesto perdono da parte di
tutti quelli che hanno escluso e spogliato i popoli indigeni del Chiapas, terra ricca di risorse, ma a tutt'oggi una delle più povere del Messico.
Suggestivi i colori, i canti e le musiche con cui i discendenti di queste antiche
popolazioni precolombiane hanno abbellito la liturgia eucaristica.
E' accaduto a San Cristobal de Las Casas. Papa Francesco ha chiesto "perdono" agli indios per le
"sistematiche" incomprensioni ed esclusioni subite e per le spoliazioni
delle loro terre. "Che tristezza! Quanto farebbe bene a tutti noi fare
un esame di coscienza e imparare a dire: perdono!", ha affermato Berrgoglio nella Messa celebrata con le comunità indigene. "Il mondo di oggi, spogliato dalla cultura dello scarto, ha
bisogno di voi!", ha aggiunto."Perdono, fratelli!", ha detto ancora il Santo Padre. "Molte volte, in modo sistematico e strutturale, i vostri popoli
sono stati incompresi ed esclusi dalla società. Alcuni hanno considerato
inferiori i loro valori, la loro cultura e le loro tradizioni", ha
riconosciuto il Pontefice. "Altri, ammaliati dal potere, dal denaro e
dalle leggi del mercato, lI hanno spogliati delle loro terre o hanno
realizzato opere che le inquinavano", ha sottolineato. Francesco ha
ricordato che "la sfida ambientale che viviamo e le sue radici umane ci
toccano tutti e ci interpella. Non possiamo più far finta di niente di
fronte a una delle maggiori crisi ambientali della storia".
E "in questo
- ha detto rivolto alle comunità indigene - voi avete molto da
insegnarci. I vostri popoli, come hanno riconosciuto i Vescovi
dell'America Latina, sanno relazionarsi armonicamente con la natura, che
rispettano come 'fonte di nutrimento, casa comune e altare del
condividere umano' (Documento di Aparecida, 472)". Inoltre, "i giovani
di oggi, esposti a una cultura che tenta di sopprimere tutte le
ricchezze e le caratteristiche culturali inseguendo un mondo omogeneo -
ha concluso il Pontefice -, hanno bisogno che non si perda la saggezza
dei loro anziani! Il mondo di oggi, preso dal pragmatismo, ha bisogno di
reimparare il valore della gratuità!".
L'aereo con a bordo papa
Francesco, proveniente da Città del Messico, è atterrato all'aeroporto
di Tuxtla Gutierrez, capitale dello Stato messicano del Chiapas. Oltre
che a Tuxtla Gutierrez, il Papa ha fatto tappa anche a San Cristobal de Las
Casas, dove ha celebrato Messa e pranzato con le comunità indigene.
Molto calorosa e variopinta l'accoglienza riservata al Papa
nell'aeroporto di Tuxtla Gutierrez, con centinaia di bambini che
intonano canzoni vestiti con i costumi colorati della tradizione locale.
Il Papa è stato ricevuto dall'arcivescovo monsignor Fabio Martinez Castilla
e dalle autorità locali.