Arrivano alla spicciolata quasi tutti, Nabucco e La battaglia di Legnano, Otello e Falstaff. Ciascuno con la divisa sociale, abito e cravatta griffata, la spilla di Giuseppe Verdi ben in vista sul bavero e il nome dell’opera che ha assunto. Un po’ come fanno i frati quando entrano in clausura. Perché a suo modo anche questo è un club conventuale. Il più esclusivo del mondo, dove tutti i melomani sognano prima o poi di approdare: «Il Club dei 27», la setta musicale degli adoratori di Verdi.
27 quante sono le opere del Maestro (i rifacimenti non valgono). La sede è a Parma, in un seminterrato del palazzo che ospita la Casa della musica.
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