Non solo teatro musicale e danza nella stagione del Teatro dell’Opera d Roma. Sabato 10 febbraio torna sul podio del Costanzi il direttore d’orchestra israeliano Omer Meir Wellber. Dopo aver debuttato in ottobre al Costanzi con il Primo Atto della Walküre (La valchiria) di Richard Wagner, questa volta Wellber torna sia in veste di pianista che di direttore. Nato a Be'er Sheva nel 1981, Wellber comincia a studiare la fisarmonica e il pianoforte all’età di cinque anni. Oggi è direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo e della Raanana Symphonette in Israele. Omer Meir Wellber ha da poco terminato il suo incarico anche come direttore musicale della Volksoper di Vienna. Dal 2025 inizierà il suo mandato come direttore musicale ad Amburgo, sia del teatro lirico sia della Elbphilharmonie. All’intensa attività musicale in giro per il mondo, Wellber alterna anche quella di saggista e scrittore. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo Die vier Ohnmachten des Chaim Birkner (Storia vera e non vera di Chaim Birkner, pubblicato in Italia da Sellerio) mentre, in collaborazione con l’autrice e giornalista tedesca Inge Kloepfer, nel 2017 ha scritto Die Angst, das Risiko und die Liebe - Momente mit Mozart, personale analisi degli affetti universali affrontati nella trilogia mozartiana di Così fan tutte, Le nozze di Figaro e Don Giovanni.
Il concerto del 10 febbraio si apre con l’esecuzione di Proximity or Closeness, una coreografia originale dell’italiano Ermanno Sbezzo basata sull’incompiuto Quartetto per pianoforte e archi in la minore di Gustav Mahler, il cui Scherzo è stato terminato da Alfred Schnittke nel 1988. Al pianoforte Wellber si esibisce insieme ad alcuni professori dell’Orchestra dell’Opera di Roma: Vincenzo Bolognese (violino), Leonardo Li Vecchi (viola) e Andrea Noferini (violoncello). Sul palco una coppia di danzatori d’eccezione: la direttrice del Corpo di Ballo della Fondazione Capitolina Eleonora Abbagnato e la stella spagnola Sergio Bernal.
A seguire, il direttore israeliano si confronta con una delle pagine sinfonico-corali più alte della storia della musica: il testamento spirituale incompiuto di Wolfgang Amadeus Mozart, il Requiem in re minore per soli, coro e orchestra K626. Protagoniste le voci di Hila Baggio, Josè Maria Lo Monaco, Luis Gomes e Giorgi Manoshvili. Orchestra e Coro sono quelli del Teatro dell’Opera di Roma.
“Ci sono due elementi che collegano il programma”, spiega il direttore, “il primo è l’idea di mettere a confronto due lavori incompiuti e portati a termine da qualcun altro, Schnittke nel caso di Mahler e Süssmayr nel caso di Mozart. L’altro è il tema della morte, che affiora praticamente in tutti i lavori di Schnittke”. “Il progetto di un concerto che comprendesse anche un intervento coreutico”, spiega Omer Meir Wellber, “è nato nel febbraio scorso, 2023, in seno al lavoro che sto portando avanti con la mia orchestra da camera in Israele, la Raanana Symphonette Orchestra, con la quale io e i miei collaboratori cerchiamo sempre di inventare programmi innovativi e non tradizionali. L’idea è scaturita dal dialogo con la danzatrice Giorgia Leonardi e la musica di Schnittke è stata un buon punto di partenza per entrambi”.