Madre Teresa? È stato padre Piero Gheddo a “scoprirla” in India e il Centro missionario Pime di Milano a farla conoscere all’Italia. Con lei, negli anni Sessanta e Settanta, sono approdati in via Mosé Bianchi l’indimenticabile dom Helder Camara, arcivescovo di Recife (Brasile), l’Abbé Pierre, fondatore di Emmaus, Raoul Follereau, apostolo dei lebbrosi… Giù giù fino ai tempi recenti, quando il Pime di Milano ha ospitato uno dei più noti dissidenti cinesi al mondo, Harry Wu, insieme– è storia di quest’anno – a padre Henri Lassausse, il “giardiniere diTibhirine”, che in Algeria sta raccogliendo l’eredità spirituale dei 7 monaci ammazzati nel 1996.
Negli anni in cui il cardinale Carlo Maria Martini lanciava la “Cattedra dei non credenti”, anche il Centro Pime ha provato a far dialogare e incontrare fra loro mondi diversi, per certi aspetti lontani, invitando filosofi, teologi, intellettuali e scrittori a confrontarsi attorno alle grandi questioni dell’esistenza, «assumendosi talvolta – spiega padre Massimo Casaro, responsabile dell’animazione culturale del Centro - il rischio di dar voce a posizioni non in linea col magistero della Chiesa, ma comunque provocatorie e interessanti".
Accanto a vescovi italiani e stranieri,missionari ed esponenti di altre Chiese e altre religioni, da via Mosé Bianchi sono passati personaggi quali Enzo Bianchi, priore di Bose, il filosofo Salvatore Natoli, il teologo Vito Mancuso, accanto al giornalista-scrittore Michele Serra, protagonista – qualche anno fa - di un faccia afaccia con padre Renato Kizito Sesana. Quest’anno il Centro di cultura e animazione missionaria Pime (la dizione ufficiale enfatizza l’investimento culturale, prima ancora delle “attività”) compie mezzo secolo di vita. E domenica 18 settembre prendono il via i festeggiamenti con il tradizionale Congressino missionario, al quale saranno eccezionalmente presenti - insieme a un migliaio tra parenti dei missionari, giovani, amici e benefattori del Pime- i vertici “romani” dell’istituto e tutti i superiori delle varie missioni dei18 paesi nel mondo dove il Pime è presente.
La consegna del crocefisso
Nel corso della S. Messa, celebrata da uno dei protagonisti della lunga storia del Centro, padre Mauro Mezzalonna,
si svolgerà l’intensa cerimonia della consegna del crocefisso ai
missionari e missionarie partenti. Seguiranno testimonianze missionarie
dai vari angoli del mondo, il pranzo comunitario e, a pomeriggio, uno
spettacolo per le famiglie.
Il 50mo del Centro di Milano coincide con un
altro importante anniversario, ossia il 150mo della nascita di mons.
Angelo Ramazzotti, già vescovo di Pavia e poi patriarca di Venezia, cui
si deve la fondazionedell’istituto ne 1850 come Seminario lombardo
delle missioni estere e al quale il Centro di via Mosé Bianchi è
intitolato
«Festeggiare mezzo secolo di vita e attività del Centro –
spiega l’attuale direttore, padre Gian Paolo Gualzetti, alle spalle 14
anni di Bangladesh –è l’occasione non solo per riscoprire la storia
significativa di animazione missionaria e culturale che esso ha svolto
nella città e nella diocesi di Milano, ma soprattutto per guardare
avanti, interrogandosi su quali strade percorrere oggi per continuare a
essere un “polmone” missionario che aiuta la società e la Chiesa di oggi a
tenere gli occhi e il cuore aperti alle dimensioni del mondo e alle
sfide della missione».
Oggi il Centro missionario PIME di Milano è una
realtà consolidata, presso cui operano una decina di padri missionari e
una trentina di laici, impegnati nei settori dell’educazione e animazione
missionaria, dell’editoria multimediale, dei Beni culturali (il Museo
Popoli e Culture, che ha festeggiato 100 anni di storia, ogni anno
accoglie oltre10 mila visitatori l’anno; la Biblioteca, specializzata su
Paesi e culture extraeuropei, comprende oltre 30.000 volumi e circa 200
riviste in varie lingue), della solidarietà (circa 25 mila persone
aderenti al sostegno a distanza e 400 i progetti di sviluppo realizzati
in missione nell’ultimo decennio) e nell’ambito commerciale (la libreria
religiosa e il negozio delcommercio equo e solidale).
Le molteplici
proposte e attività avviate nell’arco di mezzo secolo hanno un “filo
rosso” prevalente: l’interesse per l’Asia, le sue culture e le sue
religioni. Risale al 1974 l’avvio dell’Istituto studi asiatici (Isa), al
quale si devono interessanti iniziative culturali e sul versante
del dialogo interreligioso, nonché alcune pubblicazioni di valore; nel
1986, su iniziativa di padre Piero Gheddo, nasce il quindicinale Asia
News con i supplementi Cina Oggi e Islam oggi, che sbarcherà poi sul
web, trasformandosi in agenzia quotidiana nel 2003, grazie a padre
Bernardo Cervellera.
Proprio per “guardare avanti” e non cadere nella
retorica, l’anno del cinquantesimo sarà accompagnato da una Campagna di
sensibilizzazionesul tema Contro la fame cambIO la vita, che riprende e
rilancia, in termini nuovi, una iniziativa analoga degli anni Ottanta,
per denunciare lo scandalo della fame, che colpisce un miliardo di
persone nel mondo. Info su www.cambiolavita.it