Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 18 marzo 2025
 
Addio a Pino Daniele
 

Pino Daniele e l'amore tormentato per Napoli

05/01/2015  Come racconta nella sua canzone più celebre, "Napule è", il grande cantautore scomparso a 59 anni ha molto amato la sua città, ma non le ha mai risparmiato critiche anche severe.

Pino Daniele ha da sempre provato nei confronti della sua città, Napoli, un amore tormentato. Lontanissimo come il suo amico Massimo Troisi dagli stereotipi "pizza e mandolino", a soli 18 anni scrisse la sua canzone più amata dai partenopei, "Napule è", che i tifosi della squadra di calcio vorrebbero diventasse il nuovo inno da cantare prima di ogni partita al San Paolo. Ma, leggendo il testo, si capisce bene che quelle parole che ogni napoletano conosce a memoria sono un'appassionata dichiarazione d'amore, ma di un'amante che conosce bene i difetti dell'amata: "Napule è nu sole amaro, Napule è addore 'e mare. Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa e ognuno aspetta a' ciorta". A' ciorta, ossia la sorte. Come a dire che a Napoli si vive nella rassegnazione, in una perenne attesa di una soluzione ai problemi.

Il tempo non aveva addolcito questa sua opinione, anzi. Tre anni fa, in un'intervista al Corriere, il cantautore era stato ancora più duro nei confronti della sua città: “Io non sono figlio di Napoli… io mi sento un figlio del Sud, un garibaldino. Da quando ho l’età della ragione ad oggi non è cambiato niente, anzi la situazione è peggiorata. Ma non voglio pensare che non ci sia più la speranza. Una speranza che purtroppo si riaccende soltanto quando salta fuori qualcuno: una volta è spuntato Maradona, una volta Troisi, una volta Pino Daniele… Purtroppo è un popolo che ha bisogno sempre di un re. O di un Masaniello”. A proposito di Maradona, anche il rapporto con la squadra di calcio non è mai stato ostentato. Nel mega concerto del 1987 per celebrare il primo scudetto al San Paolo c'erano quasi tutti i più popolari cantanti partenopei, ma non lui che al calcio preferiva la scherma o la pallanuoto.

E nella sua discografia, due volte si fa cenno a Maradona. In “Angelo vero”, contenuta nell’album “Che Dio ti benedica” si parla di Diego ancora una volta per stigmatizzare i difetti di Napoli: «Gennaro è in fondo al vicolo, vive con un nodo in gola. Città che non mantiene mai le sue promesse, città fatta di inciuci e di fotografia, di Maradona e di Sofia». In “Tango della buena suerte”, invece, brano contenuto in "Passi d'autore", canta: “Lui è un mago con il pallone, io l' ho visto alzarsi da terra e tirare in porta. Soffia il vento d' Argentina davanti agli occhi spalancati e pieni di grande speranza”.

Da molti anni Pino Daniele aveva lasciato Napoli per vivere tra Roma e la Toscana, ma quando tornava nella sua città ogni concerto era sempre un trionfo
. Però anche in queste ore successive alla sua scomparsa questo rapporto tormentato è riaffiorato con i figli da una parte che hanno deciso che i funerali si terranno a Roma "perché noi siamo nati e viviamo qui" e il fratello Carmine che ha invece dichiarato:  "Noi fratelli vorremmo che i funerali fossero a Napoli: Pino è un pezzo di quella città".

Come tutti gli amori tormentati, però, quello fra Pino Daniele e Napoli è stato un amore vero di cui lui si è imbevuto fin da ragazzino, quando andava al porto dove sbarcavano quei marinai americani che portavano con sè il blues, la musica che lui ha saputo trasfondere nella grande tradizione melodica partenopea, creando uno stile che lo ha reso un artista unico, capace di emozionare i cuori non solo dei napoletani, ma di tutti gli italiani.

Multimedia
Napoli, 2008: il grande concerto a Piazza del Plebiscito
Correlati
Napoli, 2008: il grande concerto a Piazza del Plebiscito
Correlati
Pino Daniele, l'addio a Roma tra vip, folla di fans e le note di "Napule è"
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo