A fare gli onori di casa l'amministratore delegato di Pitti Immagine
Raffaello Napoleone, insieme con il presidente di Pitti Immagine Uomo Gaetano Marzotto:
«I 1.140 espositori, dei quali 400 provenienti dall’estero, dimostrano la forza
di Pitti immagine, un evento moda che raccoglie i migliori brand, dal classico
aggiornato al fashion».
Quattordici
sezioni che rappresentano i diversi tipi di mercato e che si rivolgono ai
23mila compratori provenienti da oltre 100 Paesi. «I giapponesi nell’ultimo
anno hanno acquistato un +2% dalle aziende italiane, il made in Italy esporta
il 60% della propria produzione e la Holiday season (cioè gli acquisti dei
negozi per la stagione estiva) negli Stati Uniti è andata particolarmente bene
– sottolinea Gaetano Marzotto -: questi dati devono essere una spinta anche per
le aziende italiane che possono crescere in tanti nuovi Paesi emergenti, come
il Kazakhistan per fare un esempio. Pitti punta tutto sulle novità, su chi è
capace di innovare e sui giovani».
Ma non c’è solo
ottimismo all’apertura di Pitti. Il presidente si Sistema Moda Italia
Michele Tronconi ricorda la necessità di una ripresa che parta da una diversa
fiscalità a carico delle imprese: «Le aziende non chiedono sovvenzioni, né
aiuti a pioggia, ma costi più bassi, che tradotto significa spostare l’imposizione fiscale dalle
imprese alle cose». Pitti Uomo vuole essere anche un trampolino di lancio
per la ripresa delle aziende del settore moda, come si augura il sindaco di
Firenze Matteo Renzi: «Per Firenze la quotazione in borsa di Ferragamo,
l’inaugurazione del museo Gucci e della nuova sede del Polimoda sono alcuni dei
segni della crescita per la città, ma anche per il settore. I grandi numeri che
Pitti continua a macinare sono un segno di ottimismo, simbolo di un modello
culturale dell’economia reale contro la filosofia dello spread e della
finanza». Un 2012 che si apre a Pitti Uomo con la voglia di guardare in
positivo.