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domenica 15 settembre 2024
 
 

Plebiscito o patacca?

02/04/2014 

Il Veneto Crimea d’Italia? Il referendum digitale sull’indipendenza del Veneto è stato salutato dai suoi promotori come un plebiscito, con cifre da capogiro: due milioni, anzi due milioni e mezzo di voti. Sull’onda di questo presunto successo telematico la Regione Veneto del Governatore Zaia ha fatto ripartire due proposte di referendum popolare che giacevano in Consiglio da mesi. La prima, firmata dal consigliere di Futuro Popolare Stefano Valdegamberi, va dritta al sodo. Il quesito recita: "Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana?"

 La seconda, più attenuata, è stata presentata dal presidente della commissione Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra. In questo caso si chiede ai veneti se vogliano maggiore autonomia da Roma. Ma sul referendum digitale qualcuno ha fatto un paio di conti e ha cominciato a sollevare dubbi. Secondo i dati di quattro contatori (Trafficestimate, Calcusta, Semrush e Alexa), che monitorano il traffico in entrata e in uscita in un sito, la media degli accessi quotidiana al sito promotore, Plebiscito.eu è stata di 22,5 mila clic. Moltiplicando il dato per i sei giorni di voto online si arriva a 135 mila. I promotori replicano che il loro referendum era certificato. Da chi?

 Inoltre dall’analisi dei flussi si è scoperto che un elettore su 10 si sarebbe collegato dal Cile. Numerosi sarebbero anche gli accessi  da Germania, Spagna e Serbia. Molto interessati, come è noto, all'indipendenza del Veneto. Strano, no?

 
 
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