La riconferma sarà ufficializzata il 14 dicembre. Intanto, però, Emiliano Manfredonia, il presidente uscente delle Acli ha incassato il 95 per cento delle preferenze nelle votazioni con le quali il 27esimo Congresso nazionale ha rinnovato i 48 membri del Consiglio.
«Vi ringrazio per la fiducia e il rinnovo di questa fiducia, che prima di tutto è un premio per la presidenza uscente, per come ha lavorato e si è messa in discussione» ha subito dichiarato. «Vorrei che le Acli continuassero a essere un patrimonio che non solo ereditiamo, ma che costruiamo insieme, guardando al futuro e non lasciando sole le persone. In questi tre giorni abbiamo confermato la nostra missione: costruire speranza e fiducia, con lo stesso spirito di Maria che ha detto il suo “Eccomi”».
Il Congresso, che ha visto gli interventi, tra gli altri, della segretaria del Pd Elly Schlein, di Giuseppe Conte, di Maurizio Landini, ha provato a ripartire dalla partecipazione, dal prendersi cura degli altri, dalla pace, dal dettato costituzionale. Il segretario della Cgil ha spiegato anche le sue parole tanto criticate dal Governo: «Quando sono stato a Palazzo Chigi per la legge di bilancio ho regalato alla presidente del Consiglio 'L'uomo in rivolta” di Albert Camus», ha sottolineato. «Il senso di quel libro che fece grande rumore è rimettere al centro la libertà delle persone. Se la persona non si rivolta di fronte alle ingiustizie non esiste come persona, perché viene cancellato. Io l'ho pensata così». E ha aggiunto: «Oggi la messa in discussione della democrazia non la danno le persone in piazza per i propri diritti ma chi in Parlamento sta tentando di far passare un decreto che chiama sicurezza ma riduce le libertà e gli spazi delle persone».
Nella giornata conclusiva il Cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha ribadito che «voi Acli siete un insieme di associazioni multiformi e inquiete. Dio ha fatto promesse di bene per il suo popolo, e ora sta per realizzarle. Non possiamo permetterci di vedere tutto nero. Stare da credenti nella storia oggi significa guardare l’umanità con lo stesso sguardo positivo di Dio».
Analizzare il presente senza disperare è il monito che è arrivato anche da don Luigi Ciotti: «Le Acli sono un segno di speranza, e insieme possiamo costruire una società più giusta e solidale», ha affermato il sacerdote ricordando che «non si possono fare politiche senza ascoltare le fatiche e le speranze delle persone. Dobbiamo lottare contro la criminalizzazione della povertà e promuovere politiche sociali e ambientali al servizio delle persone».
Grande spazio anche ai giovani, nel corso della tre giorni. È stata approvata dal Congresso la mozione "Youth Policy", presentata da Simone Romagnoli, riconfermato Coordinatore nazionale Giovani delle Acli. La mozione si basa sui principi chiave di uguaglianza, promozione del benessere psicofisico e formazione continua. E chiede azioni concrete tra le quali l’accesso a progetti europei, laboratori di educazione finanziaria, aiuto per entrare nel mondo del lavoro, eventi culturali e l’istituzione di circoli Acli giovani in tutte le province.
A 80 anni dalla loro fondazione, ha concluso il presidente Manfredonia, «continuiamo a lavorare insieme, con coraggio e speranza, per costruire un futuro migliore».”