Il PiS, il partito Diritto e Giustizia, formazione nazionalista e conservatrice guidata da Jaroslaw Kaczinsky ha vinto le elezioni legislative che si sono svolte domenica in Polonia. Dai dati diffusi dalla Commissione elettorale nazionale emerge che il partito "Diritto e Giustizia" (Pis) sta ottenendo il 46 per cento dei voti, con un balzo di otto sul risultato delle precedenti elezioni. Il principale gruppo di opposizione, Coalizione civica, sta raccogliendo il 25 per cento, due punti in meno rispetto alle rilevazioni di ieri sera e uno in più sul 2015. La coalizione "Sinistra" raggiunge il 12 per cento (+4 rispetto alla precedente tornata), un risultato che riporta i partiti di sinistra nel Parlamento polacco (con una quarantina di seggi), dopo un’assenza di quattro anni. Un riuscita che potrebbe dare nuovo vigore alle forze di opposizione. I nuovi nazionalisti di estrema destra di Confederazione raggiungono il 7 per cento mentre il blocco ruralista di Coalizione Polacca sta raccogliendo il 9 per cento.
Con questo risultato il partito di Kaczinsky dovrebbe conquistare la maggioranza assoluta. Il voto premia così il governo conservatore che negli ultimi quattro anni ha governato la Polonia con un mix di nazionalismo e conservatorismo sociale, aumentando il benessere dei polacchi grazie a generose politiche di welfare a sostegno dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie. L’economia è in buona salute, con un tasso di crescita attorno al 3,6 per cento, è la disoccupazione è al 3,3 per cento, uno dei tassi pi bassi dell’Unione Europea. Sono lontani i tempi in cui “l’idraulico polacco” emigrato in cerca di lavoro era lo spauracchio di molti paesi europei.
Negli ultimi quattro anni Kaczinsky ha decisamente spostato la Polonia nello schieramento sovranista dell’Unione Europea entrando spesso in rotta di collisione con Bruxelles su temi come l’immigrazione, l’indipendenza della magistratura e dell’informazione, il rispetto dei diritti delle minoranze.
Domenica si è votato anche per le elezioni municipali in Ungheria e non è arrivato un buon segnale per il primo ministro Viktor Orban, leader del fronte sovranista all’interno dell’Unione Europea. ll nuovo sindaco di Budapest sarà Gergely Karácsony, 44 anni, candidato dei Verdi e leader di uno schieramento di opposizione a Fidesz, il partito del primo ministro. Delle 20 città in cui si è votato, in più della metà sono in testa i candidati delle opposizioni che si sono presentate unite, a Budapest anche grazie a un patto di desistenza con la formazione nazionalista di destra Jobbik.