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martedì 22 aprile 2025
 
 

A Pontida processo a Berlusconi

18/06/2011  Grande attesa per il raduno del Carroccio: parlerà solo Umberto Bossi. Tra le ipotesi la fine dell'alleanza e il ritiro dalle missioni di pace. Domani collegamento in diretta su Twitter

Per Pontida  c’è la stessa attesa di una finale di Champions, esulta “La Padania” il giornale del Carroccio. E in effetti il futuro della politica italiana, e soprattutto della tenuta della maggioranza, passa per la porta stretta del raduno leghista su cui si sono sempre “celebrati i trionfi o le ripartenze”, per dirla con i leghisti. E che con la Pontida di domani si parli di ripartenza e non di trionfo non ci sono dubbi, viste le sberle prese negli ultimi tempi: le sconfitte sonore alle amministrative (Milano e le altre città del Nord, compresa Gallarate, dove il sindaco che correva da solo con i colori della Lega non ce l’ha fatta), la mazzata dei referendum, la coabitazione sempre più forzata con il Pdl.  La pancia del movimento è arrabbiata perché il federalismo non arriva e quello che arriva si manifesta attraverso l’aumento della pressione fiscale. Non piace nemmeno come il Governo sta affrontando il problema dell’immigrazione proveniente dalle coste del Maghreb. Bossi e Maroni chiedono a Tremonti di abbassare le tasse, ma è come chiedere di far tornare il dentifricio nel tubetto, vista la situazione dei conti pubblici: un debito sovrano tra i più alti del mondo, le agenzie di valutazione che minacciano di declassarci, la Bce che ci intima una manovra di rientro, la crescita che non arriva.

In queste condizioni Umberto Bossi salirà sul palco di Pontida per infiammare una folla un po’ arrabbiata, in una di quelle atmosfere di attesa che sono sempre state le specialità del “senatur”, insieme con i colpi di scena repentini e imprevedibili. Ai poveri cronisti non resta che fare qualche previsione, raccattando qua e là i “rumors” della pancia leghista e dei colonnelli che domani faranno scena muta per dare più risalto al discorso del capo. Primo colpo di scena, il più clamoroso: l’annuncio della rottura con Berlusconi e un secondo ribaltone, dopo quello del ’94 con D’Alema. Nell’evenienza il segretario del Pd Bersani si tiene pronto: sono giorni che manda messaggi flautati, più suadente delle sirene di Ulisse, sul federalismo da realizzare insieme e via dicendo. Ma Berlusconi, che invece sull’alleanza con la Lega non ha nulla da eccepire e se la tiene ben stretta, assicura di essere sereno e che il patto continuerà a funzionare. Qualcuno però ha detto che in un certo senso il vero processo a Berlusconi, più che i vari processi Mills,  Ruby e via dicendo, è quello del popolo di Pontida.

Secondo colpo di scena: l’annuncio del ritiro della missione italiana in Libia e forse da quelle in Libano e in Afghanistan, con buona pace della nostra credibilità internazionale  e dei rapporti con gli Stati Uniti, che non la prenderebbero granché bene. Sembra essere l’annuncio più probabile. Bossi teme gli strali del capo dello Stato Napolitano ma anche dei vertici del Pdl, a cominciare dal ministro della Difesa La Russa.  Verrà poi ripresa a gran voce la richiesta di una riforma fiscale, per la quale il ministro dell’Economia, l’amico della Lega Giulio Tremonti, ha già detto che non si dovrà sforare sul bilancio, aumentando il deficit. Dove prendere allora quei venti miliardi di euro necessari ad applicare la ridefinizione di tre sole aliquote e cinque tasse? L’unica risposta allora è quella di variare i carichi fiscali lavorando sulle rendite finanziarie, sulle agevolazioni fiscali, sull’aumento dell’Iva (a meno che non si pensi anche alle missioni di pace all’estero). Il ministro Calderoli, ministro della Semplificazione con la consueta semplicità ha detto che in caso di mancata riforma darà le dimissioni. Vi è poi una quarta incognita per il raduno sul “sacro prato” di Pontida, assolutamente imprevedibile, inaudita e forse addirittura inconcepibile: quella della contestazione da parte del popolo di Pontida del  segretario e fondatore della Lega Umberto Bossi. Se ne parla tanto in questi giorni, ma più per scongiurare l'evenienza. Il popolo di Pontida è sempre stato con Bossi, che dal popolo ha sempre attinto il suo rinnovato vigore. E quando qualcuno dei colonnelli ha provato a contestarlo è sempre stato risucchiato nell'oblio proprio in nome del popolo di Pontida, cioè di Bossi.


(Domani dalle 11 collegamento dal raduno leghista via Twitter, in diretta sul sito di Famiglia Cristiana). 

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