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sabato 17 maggio 2025
 
 

Populismi: vincere e non contare comunque

23/05/2014  Un successo clamoroso (30%) o solo buono (23-24%) non darebbe comunque ai populismi assortiti la possibilità di influire molto. E in ogni caso...

Un manifesto delle elezioni europee sul Parlamento austriaco a Vienna (Reuters).
Un manifesto delle elezioni europee sul Parlamento austriaco a Vienna (Reuters).

Può anche darsi (il caso Olanda, con i nazionalisti-razzisti del Partito per la libertà sotto le previsioni della vigilia, insegna) che nell'imminenza del voto il consenso per i diversi movimento populisti si ridimensioni, e il loro successo da clamoroso scenda a notevole. Cioè, dall'atteso e da molti auspicato 30% per gli euroscettici si passi a un 23-24%.

Ma non importa, perché la sostanza non cambierebbe. E non cambierebbe in due sensi. il primo è questo: gli euroscettici, da Grillo alla Le Pen, dalla Lega Nord agli anti-Ue dell'inglese Farage, potrebbero creare qualche difficoltà al Governo dell'Unione, ottenere qualche sporadico risultato. Ma non riuscirebbero a impedire a una eventuale coalizione di popolari e socialisti di raggiungere quota 376 seggi, quella sufficiente a eleggere il presidente della Commissione Europea, varare le nuove leggi, decidere la politica finanziaria.

il secondo è non meno decisivo: si può governare un'istituzione (in questo caso l'Unione Europea) contro l'istituzione stessa? Dicendo di volerla smantellare, almeno nei suoi cardini? E chi potrebbe partecipare a un simile progetto?

Facciamo un esempio: la Banca centrale europea. Perché dovrebbe continuare a battersi per un euro che questi movimenti considerano una disgrazia epocale? Perché dovrebbe impegnarsi per sostenere i titoli di Stato dei Paesi più in crisi? E gli Stati che si sentono "forti" (non c'è solo la Germania, ma anche diversi Paesi del Nord Europa) perché dovrebbero usare i quattrini dei loro contribuenti per un progetto di cui altri non vogliono sapere più nulla o quasi? E se poi, come raccontano i movimenti chie chiamiamo populisti per intenderci, la politica dell'Europa è dominata dalle banche e dagli interessi delle corporation, possiamo davvero immaginare che questi continuerebbero a investire in un'Italia governata da Grillo, in una Francia governata dalla Le Pen, in un'Olandas governata da Wilders che vuole boicottare potenze economiche islamiche come l'Arabia Saudita?




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