“Maria pellegrina che bussa alle nostre porte, in questo Avvento possa farci capire che ognuno ha bisogno dell’altro”. Padre Rafael Lopez invita i fedeli a prestare attenzione a Maria pellegrina, nella Posada, il ricordo di quando Maria e Giuseppe erano in cerca di ospitalità che in America Latina, specialmente in Messico, avviene in questo tempo. Questa celebrazione prenatalizia dura nove giorni, dal 16 al 24 dicembre. Ogni pomeriggio la gente esce di casa e “va in pellegrinaggio” attraverso il proprio quartiere o la propria città, ricordando il viaggio che Giuseppe e Maria fecero da Nazareth a Gerusalemme.
Due personaggi si vestono da Maria e Giuseppe, altri da oste, chi da pastori e da contadini, una sacra rappresentazione di quell’affannosa ricerca per un posto dove riposare e far nascere il Messia. Si tratta di un percorso fatto dai bambini e dai grandi. “Busseremo alla porta di un vicino e canteremo, chiederemo di dare una Posada, cioè domanderemo di far entrare Maria e Giuseppe in casa a riposare”, spiega il prete. Nel rito, l’oste risponde dall’interno della locanda: dice che non apriranno la porta e di andarsene, ma dopo un paio di versi, si accorgono che sono Maria e Giuseppe; li lasceranno entrare mentre cantano: “Entrate santi e pellegrini, i pellegrini vi accolgono questo luogo. E sebbene la dimora sia povera, la dimora ti do di tutto cuore", recitano le strofe.
Ogni sosta in una delle diverse locande, deve iniziare con una decina del Rosario e con delle litanie cantate. I testi si basano sul Vangelo che narra il viaggio per raggiungere Betlemme. Frutta e dolci vengono distribuiti ai bambini. Nelle zone del nord, come in Chihuahua, Nuevo Leon o Coahuila, è anche il freddo ad accompagnare i partecipanti che non si fanno fermare delle temperature anche di 4, 5 gradi. “È una catechesi che continua in un porta a porta per fare festa con tutti – spiega padre Rafael -, parlare del Vangelo e dell’accoglienza in un Paese in cui l'arrivo dei migranti ricorda quello di Giuseppe e Maria che bussano alle nostre porte, oggi come ieri”.
Le origini. Probabilmente nello stesso periodo vi era un rito preispanico, ma solo nell’area centrale del Paese. La prima Posada, secondo l'arcidiocesi di Città del Messico, fu in un convento agostiniano di Acolman, vicino a Teotihuacán. Nel 1587 papa Sisto V diede il permesso a Fra’ Diego de Soria di celebrare nove messe prima Natale, una novena vera e propria per prepararsi alla venuta di Gesù.
Un rito che si ripete anche nel nord del Messico, una zona al confine con quel muro che da anni i presidenti americani stanno costruendo per bloccare i migranti. Ma le difficoltà dell’accoglienza riempie le cronache di migranti che cercano ospitalità troppo spesso, non solo negli Usa. Come Maria e Giuseppe, tante famiglie dall’America del sud bussano alle porte del Messico, dove qualche giorno fa un camion si è ribaltato lasciando sull’asfalto 55 migranti, anche minorenni. Ecco l’attualità de la Posadas di Natale: aprire le porte al fratello che bussa, ieri come oggi.