L’amore può nascere e vivere anche tra persone che hanno un atteggiamento diverso verso Dio. Elisabetta Leseur aveva sposato un agnostico, e lei era profondamente religiosa. Il loro rapporto fondato su un amore sincero e rispettoso ha animato tutta la loro vita, anche se la sofferenza di Elisabetta era grande perché vedeva il suo sposo privo della bellezza e della ricchezza dell’incontro con Dio. I frutti si sono visti dopo la sua morte. Il marito ha scoperto il suo diario, lo ha letto e ha preso coscienza di essere vissuto con una mistica. Attraverso quel diario ha capito da dove veniva il fascino che lo legava tanto a quella donna. Si è convertito, si è fatto religioso. Sposarsi in chiesa? Molti teologi ritengono che la fede deve essere presente in entrambi. Ma se lei sente di aver bisogno di Dio per la sua vita e per la vita con suo marito, accetti di sposarsi «nel Signore», perché attraverso la grazia di Dio che vive in lei e che si esprime nel quotidiano il suo sposo possa scoprire e vivere la bellezza e la ricchezza di una vita con Dio.