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sabato 14 settembre 2024
 
Il vizietto
 

«Povera me, presa nel vortice del pettegolezzo!»

02/01/2019 

La mia amica parla all’infinito di ciò che la nuora fa e non dovrebbe fare...io cerco di sviarla ma prima o poi sento dentro un “anch’io” che prima di quel momento se ne stava lì zitto senza dare fastidio... Questi fantasmi prima lì ripiegati come lenzuola, prendono forma nello sventolio delle parole... che fare?

ROSAMARIA

— Ma sai che scrivi bene, Rosamaria? I “fantasmi ripiegati come lenzuola” si destano allo sventolio delle parole della tua amica ciarliera... e prima o poi qualcosa dentro di te si risveglia a dar ragione alle critiche della tua amica-suocera verso la nuora. Lei l’amica – tu mi racconti – ha un occhio da falco, individua i piccoli (piccoli: lo dice lei stessa) sbagli della nuora come l’aver predicato che non si mangia prima di pranzo, poi – se arriva lei, la nonna – fa finta di non vedere che il figlio di tre anni approfitta dei cioccolatini che lei ha portato. Insomma: un po’ ti dice che la nuora non è “ferma”, si contraddice, confonde le idee a quel “povero” bambino, e un po’ ti dice che questa nuora è troppo rigida, troppo meticolosa. Tu le hai provate tutte: darle momentaneamente ragione, sviarla, cercare di farle cambiare discorso oppure contraddirla... finché non si risveglia anche dentro di te la riserva di critiche verso la tua benedetta nuora... E allora? La tua domanda è molto pertinente! Ma in situazioni di simile imbarazzo si può applicare una regola in sé semplice, anche se espressa con una parola tecnica un po’ altisonante: metacomunicare. Nelle relazioni umane si può sempre “regalare” all’altro/a quello che si sta provando, senza recriminazioni né giudizio, se c’è un minimo di fiducia nella relazione. Tu puoi confidare alla tua amica ciarliera: «Sai, mi sento imbarazzata quando parli di tua nuora, mi viene da imitarti, mi vien da scoprire anche le mie di critiche, che di solito tengo ben “ripiegate come lenzuola”». Il tono delle tue parole deve essere leggero, sereno: le stai regalando un problema tuo, non vuoi darle né torto né ragione, le dici solo quello che ti succede dentro. Forse – ma niente è magico! – la tua amica può imparare a trattenersi, a essere più prudente. E così ci guadagnate tutte, specie le nuore che – anche se non possono ascoltare – sentono un brusìo di fondo, si sentono costantemente messe sotto critica. Auguri!

 
 
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