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E' la prima. L'ha voluta personalmente Jorge Mario Bergoglio come segno concreto che l'Anno Santo della Misericordia non è passato invano. Si celebra in tutto il mondo il 19 novembre. La Giornata mondiale dei poveri è stata collocata quasi alla fine dell'anno liturgico perché tutto spiega, tutto riassume. Saremo giudicati sulla carità. L'"altro" deve diventare "prossimo". Il cardinale Gualtiero Bassetti, arccivescovo di Perugia e presidente della Conferenza espicopale italiana la spiega così: «Non è il richiamo a fare solo qualcosa di più, ma è il permettere che il contatto con i poveri ci converta a stili di vita diversi, più genuinamente evangelici. Il Santo Padre ci propone di superare una carità episodica e non coinvolgente, in favore di un impegno fattivo e costante a fianco dei poveri. Essi, infatti, non vanno visti solo come destinatari di beni e servizi che li soccorrano nei loro bisogni, ma come fratelli cui farsi vicini».
Per celebrare la Giornata, la Chiesa di Roma ha promosso una serie di attività iniziate lo scorso 11 novembre con la presentazione del rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” e del sussidio pastorale “Non lasciamoli soli. La pedagogia della carità come scelta educativa”, entrambi realizzati dalla Caritas diocesana di Roma. Sabato 18 novembre, alle 20, è prevista una veglia di preghiera per il mondo del volontariato nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Organizzata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione viene animata da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali della diocesi di Roma.
Domenica 19 novembre, alle 10, c'è la celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro, alla quale segue l’Angelus. Alla Messa partecipano più di 4.000 tra bisognosi, persone meno abbienti e poveri accompagnati dal personale delle associazioni di volontariato provenienti non solo da Roma e dal Lazio, ma anche da diverse diocesi del mondo (tra cui Parigi, Lione, Nantes, Varsavia, Cracovia, Malines-Bruxelles, Lussemburgo). Al termine, 1.500 di loro pranzano con Jorge Mario Bergoglio insieme a papa Francesco. In piazza San Pietro è prevista la presenza anche di 250 tra ospiti e volontari dei centri di accoglienza della Caritas di Roma: senza dimora, rifugiati, malati di Aids. Oltre 100 saranno quelli che si fermano a mangiare con il Santo Padre.
Numerosi sono inoltre i poveri accompagnati da diverse parrocchie della Capitale. La Caritas di Roma, oltre alle consuete aperture delle mense di Ostia e Colle Oppio, ospita nelle mensa della “Cittadella della Carità – Santa Giacinta” e nella mensa “San Giovanni Paolo II” di via Marsala oltre 300 ospiti provenienti da altre diocesi che partecipano alla celebrazione eucaristica con il Santo Padre. Il pranzo è offerto dalla cooperativa sociale di ristorazione Danny Kaye che proporrà menu diversi per venire incontro alle varie culture (lasagna alla bolognese, mezze maniche alla “monsignore”, risotto alla pescatora, spezzatino carciofi e patate, filetto di persico alla palermitana, pollo al curry). In molte parrocchie della Capitale, dopo le celebrazioni eucaristiche, si svolgono iniziative di solidarietà che vedranno protagonisti i poveri.