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sabato 22 marzo 2025
 
 

Povero Grillo, com'è scomoda la democrazia

26/02/2014  Esaltare la Rete e tenerla sotto controllo, arrivare nel tempio della democrazia rappresentativa, il Parlamento, e negare la democrazia interna al proprio movimento. La scommessa è già perduta.

Beppe Grillo durante un comizio (Reuters).
Beppe Grillo durante un comizio (Reuters).

Tutto ci si poteva aspettare, tranne che un intelligente uomo di mondo, brillante e smagato come Beppe Grillo restasse con il cerino acceso in mano. Ma come? I cittadini, l'avanguardia della rete, la contestazione al potere... Un sacco di lezioni a tutti ma incapace di afferrare il senso del tempo, che semplicemente dice questo: se ovunque crollano regimi che duravano da decenni, come puoi pensare di costruirtene uno su misura con un po' di deputati e qualche click del computer?

Certo, i pasticci del M5S e le sue infinite diatribe interne (perché, diciamolo, al confronto la vecchia Dc delle correnti era un pacifico monolite) non sono la Primavera Araba né l'Ucraina né il Venezuela. Ma... appunto. La grande rivelazione che ci arriva dalla geografia è proprio questa: non puoi essere aperto all'esterno senza che il mondo ti entri in casa. Non puoi far circolare il denaro senza che circolino prima o poi anche le idee. Non puoi riempirti di telefonini e sperare che nessuno ti chiami. Non puoi adottare il computer e pretendere che la gente lo usi solo come dici tu. O meglio: puoi, se ti piace l'Afghanistan dei talebani.

Per fortuna l'Italia è un po' più a Ovest e Roma non è Kabul. Impossibile quindi sperare di inserire decine di giovani deputati nel gioco della democrazia rappresentativa e chieder loro di pensare solo con le teste capellute di Grillo e Casaleggio. Impossibile dettare una linea e sperare di vederla arrivare retta retta fino in fondo. Impossibile esaltare la Rete solo per qualche modesto referendum on-line, confidando nel fatto che tutto il resto (Tv, radio, giornali, chiacchiere al bar, opniioni dei passanti, vicini di casa...) sparisca per magia, per aiutarti a conservare l'originaria purezza.

E' la democrazia, bellezza! Anzi, più modestamente e inevitabilmente: è la vita, per fortuna.

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