Il tema della povertà energetica è spesso considerato assimilabile al tema della povertà “generale”, mentre è un argomento che va ben oltre il tema della povertà assoluta e si estende anche a chi non è tradizionalmente considerato “povero”. La povertà energetica, infatti, affligge anche famiglie comuni che, sulla carta, non sono povere, ma che in qualche modo hanno difficoltà ad affrontare le spese energetiche fondamentali per la famiglia.
Cos’è la povertà energetica e quante famiglie ne sono afflitte?
Energia elettrica, gas metano e carburante sono, oggigiorno, fondamentali per soddisfare i bisogni primari di illuminazione, riscaldamento, mobilità e non solo. Quando una famiglia non è più in grado di garantirsi livelli socialmente accettabili di consumi energetici, allora si parla di povertà energetica.
In breve, quando una famiglia è costretta a rinunciare al riscaldamento o all’utilizzo di elettrodomestici di primaria importanza, allora si parla di povertà energetica.
Il fenomeno, tuttavia, è complesso e non riguarda esclusivamente i consumi in bolletta e l’impossibilità a farvi fronte, ma tiene conto anche dell’impossibilità di mettere in atto azioni finalizzate al risparmio energetico, attraverso l'efficientamento energetico della casa e dei suoi impianti.
Se consideriamo il problema sotto questo punto di vista, dunque, non è in situazione di povertà energetica solo la famiglia che non è in grado di pagare l’ultima bolletta del gas, ma è da considerarsi in povertà energetica anche quella famiglia che non è in grado di sostituire la vecchia caldaia con un modello a condensazione o non è in grado di effettuare interventi di isolamento termico dell’involucro, come cappotto termico e/o sostituzione degli infissi con moderne soluzioni a taglio termico. Perfino chi non è in grado di far fronte a spese impreviste per riparazioni di infiltrazioni e fenomeni di condensa, vivendo in un ambiente domestico insalubre, è da considerarsi in condizione di povertà energetica, anche se riesce in qualche modo a pagare le bollette della luce e del gas.
Allo scopo di analizzare meglio le dimensioni del fenomeno, perfino l’Unione Europea e l’Organizzazione per le Nazioni Unite ONU hanno istituito degli osservatori dedicati, che hanno stabilito dei criteri oggettivi di identificazione dei soggetti in situazione di povertà e hanno offerto delle linee guida per tutti gli stati membri al fine di porre in essere azioni concrete di contrasto al fenomeno della povertà energetica, includendole nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
La situazione italiana
Secondo i dati dell’osservatorio italiano sulla Povertà Energetica OIPE, nel 2021, anno antecedente lo scoppio della crisi energetica, l’8,8% delle famiglie italiane era in una condizione di povertà energetica. Tale dato, ovviamente, è molto peggiorato nel 2022, nonostante i massicci interventi dei governi per contenere le bollette. Il dato sulla povertà energetica, in questo anno, potrebbe addirittura raddoppiare, secondo quanto riportato dagli esperti di Abbassalebollette.it, portale specializzato nelle soluzioni per il risparmio energetico e nel monitoraggio dei prezzi al consumo di energia e gas nell’ambito del mercato libero e mercato tutelato.
La crisi energetica, dalle imprese si è presto estesa alle famiglie, erodendone massicciamente i risparmi e, nel 2022, i cittadini si sono visti costretti a ridurre pesantemente i consumi energetici, cercando nuove soluzioni per risparmiare.
Le soluzione e il contrasto alla Povertà energetica
Come abbiamo visto in precedenza, il fenomeno della povertà energetica è complesso e non si può risolvere con soluzioni banali e lineari, ma richiede un approccio su molti fronti. Bollette energetiche elevate, infatti, sono spesso il risultato di abitazioni poco efficienti e impianti dalle prestazioni energetiche molto basse, per cui agire solo sul fronte del sostegno economico alle famiglie in condizione di povertà energetica non contribuisce affatto a migliorare il problema sul lungo periodo.
I nuovi interventi governativi mirati a ridurre la dipendenza energetica dall’estero, mediante la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’aumento della produzione interna, sia da fonti fossili che da fonti rinnovabili, è solo una parte della soluzione al problema. Se ogni cittadino e ogni impresa mettesse in campo azioni di riduzione dei consumi e efficientamento energetico della casa e degli impianti, i risultati sarebbero molto più rapidi e concreti, anche perché una riduzione considerevole della domanda porterebbe anche ad un conseguente calo delle quotazioni energetiche, innescando un circolo virtuoso.
Massimiliano Oldrati, Responsabile Marketing e Commerciale di Abbassalebollette.it, ha dichiarato: “la crisi energetica globale ha messo milioni di famiglie in una condizione di vulnerabilità energetica, senza che queste fossero preparate ad una situazione del genere. Questo ci deve far riflettere sulle scelte di consumo e sugli investimenti in prevenzione ed efficientamento che possono ridurre l’esposizione al rischio di povertà energetica. Da anni con il nostro portale offriamo consigli e suggerimenti per abbattere gli sprechi, ridurre i consumi e pagare meno il gas e l’energia elettrica che si acquistano, contribuendo a contrastare la povertà energetica in Italia.”
Ecco quindi di seguito un estratto di questi consigli per contenere il peso delle bollette di gas e luce, contenuti nel Vademecum del Risparmio di Abbassalebollette.it
Le Buone Pratiche di un Consumo Consapevole
Un vecchio adagio recita “ogni soldo risparmiato, è un soldo guadagnato”. Ecco perché il primo passo per abbassare le bollette è certamente quello di ridurre i consumi. Prima di scoprire le soluzioni tecniche e tecnologiche per il risparmio di gas ed energia, è importante ricordare che qualunque impianto o elettrodomestico, per quanto possa essere efficiente, consuma energia e un suo uso smodato o errato può comportare degli sprechi.
L’importante, dunque, non è ridurre i consumi rinunciando ai benefici di questi dispositivi, ma bensì imparare a consumare meglio, ottenendo gli stessi benefici ma con consumi energetici ridotti.
Tra i consigli poco conosciuti, ma incredibilmente efficaci, di consumo consapevole, ricordiamo:
- ridurre la temperatura di mandata degli impianti di riscaldamento, aumentando la durata di accensione dell’impianto: in questo modo la caldaia deve “sforzarsi” di meno per portare la temperatura dell’acqua ad alte temperature nel circuito. Aumentando la durata di circolazione e riducendo la temperatura, il calore si diffonde più uniformemente e a lungo, consumando di meno e riducendo, allo stesso tempo, gli sprechi in caso di scarso isolamento dell’abitazione
- ridurre la temperatura di mandata dell’Acqua Calda Sanitaria: quasi sempre nelle case degli italiani si imposta una temperatura dell’acqua così elevata da dover essere necessariamente miscelata per essere usata sulla pelle umana. Per fare un paragone, è come se si guidasse un’auto accelerando molto e tenendo il freno a mano tirato. Riscaldare l’acqua ad alte temperature, per poi raffreddarla per poterla utilizzare è un comportamento errato e senza senso. Meglio ridurre la temperatura di mandata e non miscelare l’acqua. Questo può portare a notevoli risparmi
oltre ai classici consigli di:
- ridurre la durata di docce ed evitare il bagno caldo
- utilizzare la lavatrice sempre a pieno carico e con temperature di lavaggio non superiori ai 40 °C
- utilizzare la lavastoviglie sempre a pieno carico, utilizzando magari il programma “Eco” e non i lavaggi a temperature elevate
- abbassare la temperatura sul termostato di casa, portandola ad un valore compreso tra 19 °C e 20 °C
Conoscere per Comprendere e Risparmiare
Un altro fattore che spinge molte famiglie verso la vulnerabilità energetica è la mancanza di conoscenza dei benefici delle nuove tecnologie per l’efficienza energetica.
Sono tantissime le famiglie italiane, infatti, che non conoscono la Pompa di Calore elettrica e non sanno che un impianto di riscaldamento efficiente può essere alimentato solo a corrente, utilizzando anche i termosifoni esistenti per diffondere il calore. In uno scenario completamente elettrico, l’installazione di pannelli solari fotovoltaici può compensare i consumi necessari al riscaldamento, andando di fatto a ridurre l’acquisto di energia elettrica e gas metano ai minimi termini, risolvendo il problema della vulnerabilità energetica e ponendo rimedio a situazioni di povertà energetica.
Per chi non può fare l'investimento in fotovoltaico e non vuole sostituire il generatore di calore, bisogna ricordare che, da diversi anni, esistono soluzioni ad alta efficienza che consentono, senza particolari variazioni, di ridurre i consumi di gas metano fino al 30%. Parliamo della caldaia a gas a condensazione, che grazie al recupero del calore latente presente nei fumi di scarico, permette di abbattere letteralmente i consumi, semplicemente sostituendo la caldaia.
Vale anche la pena ricordare che tutti gli interventi di efficientamento energetico sono incentivabili con le detrazioni fiscali statali. Nonostante la diffidenza di molti, le detrazioni fiscali rappresentano un importante contributo alla lotta alla povertà energetica. Ogni euro investito in efficienza energetica si ripaga mediamente in meno di 5 anni, garantendo poi tranquillità per gli anni a venire.
Infine è importante sottolineare che il 2022 sarà ricordato anche come l’anno di affermazione del fotovoltaico plug and play da balcone. Con una spesa abbastanza contenuta, mediamente quanto uno smartphone, una famiglia può portarsi a casa un pannello da installare in autonomia sul balcone o sulla parete esterna e che, collegando solo una spina all’impianto di casa, consente di ridurre fino al 25% i consumi di energia elettrica. Una soluzione semplice e allo stesso tempo efficace, che con un piccolo budget può garantire maggiore tranquillità per molti anni nell’affrontare le bollette dell’energia.
Il Mercato Libero: Minacce e Opportunità
Un ultimo punto fondamentale nella lotta al caro energia e, dunque, alla vulnerabilità energetica è il contratto di fornitura. Da oltre 15 anni per il mercato energetico è stato avviato un processo di liberalizzazione, che ha portato alla nascita di due mercati paralleli, uno libero e uno definito “di maggior tutela”. L’obiettivo del legislatore era quello di avere un mercato “normato” che tutelasse il consumatore da eventuali condizioni vessatorie, mentre i consumatori hanno da sempre inteso che la tutela fosse riferita al prezzo.
Negli anni il mercato libero è stato ampiamente normato e regolarizzato, per cui la sicurezza ai consumatori è garantita sempre. La convenienza, invece, dipende dalla capacità del consumatore di scegliere fornitori e contratti in linea con le proprie esigenze di consumo. Non tutti sono in grado di confrontare contratti e comprendere le condizioni, così negli anni si sono moltiplicati truffatori e call center che, con l’inganno, hanno fatto sottoscrivere contratti non convenienti a tante famiglie, aggravandone la situazione di povertà.
La soluzione, semplicemente, non è tenersi alla larga dal mercato libero (anche perché il mercato tutelato è destinato a finire), ma semplicemente affidarsi a specialisti competenti che sappiano confrontare le offerte del mercato libero e sappiano guidare nella scelta delle offerte luce e gas più convenienti, come fanno gli esperti di Abbassalebollette.it ogni giorno.
Il mercato libero può consentire risparmi anche importanti rispetto al servizio di tutela, oltre ad offrire servizi ai consumatori molto più evoluti, come sistemi di pagamento digitali e la possibilità di monitorare consumi e pagamenti direttamente da uno smartphone o dal PC. Questo consente di ridurre i problemi con le forniture e ridurre perdite di tempo per pagamenti presso le Poste o le banche. Il risparmio di tempo è notevole e contribuisce a rendere più conveniente, non solo sotto l’aspetto economico, il mercato libero.
Bonus Sociale Bollette Luce e Gas
Un ultimo fraintendimento molto diffuso tra i consumatori riguarda i Bonus sociali luce e gas. Molte famiglie, infatti, pensano che si debba restare con il “fornitore nazionale” per beneficiare di questo bonus. Questo non è assolutamente vero. Il Bonus è un diritto riconosciuto alle famiglie e, come tale, viene riconosciuto indipendentemente dal mercato e dal contratto in essere. Anzi, per chi è passato al mercato libero e già risparmia sulle utenze domestiche, il Bonus renderà le bollette ancora più leggere rispetto a chi è rimasto in maggior tutela.
Valutare un cambio di tariffa richiede pochi minuti, ma potrebbe portare risparmi di centinaia di euro all’anno, per molti anni.