I VESCOVI ITALIANI: LA NOTA DELLA CEI, LA CONFERENZA EPISCOPALE
«La Chiesa in Italia esprime profondo cordoglio per la morte del Papa emerito Benedetto XVI». Una nota della presidenza della Cei (Conferenza episcopale italiana) intreccia dolore, memoria e indicazioni pratiche. «Ritornano le parole della “declaratio” del 11 febbraio 2013, quando rinunciò al ministero petrino: “Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”. Anche nel momento della debolezza umana, ha dimostrato la forza che viene dalla fede in Cristo (2Cor 12,10) e l’importanza di una relazione profonda che nasce dalla preghiera nello Spirito (Gd 20)».
«In queste ore», prosegue il documento die vescovi italiani, «risuona nel cuore di ciascuno di noi il suo invito a “sentire la gioia di essere cristiano, perché Dio ci ama e attende che anche noi lo amiamo”. La sua vita fondata sull’amore è stata un riflesso della sua relazione con Dio e, nell’ultimo tratto della sua
esistenza, ha reso visibile questa relazione con il Signore, custodendo il silenzio».
«Ringraziamo il Signore per il dono della sua vita e del suo servizio alla Chiesa: testimonianza esemplare di quella ricerca incessante del volto del Signore (Sal 27,8), che oggi può finalmente contemplare faccia a faccia (1Cor 13,12). La Chiesa in Italia, in particolare, gli è riconoscente per l’impulso dato alla nuova evangelizzazione: ricordiamo l’esortazione, rivolta in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, a portare “con rinnovato slancio a questa amata Nazione, e in ogni angolo della terra, la gioiosa testimonianza di Gesù risorto, speranza dell’Italia e del mondo”. In questo momento, facciamo nostra la sua preghiera alla Vergine di Loreto, a cui affidiamo la sua anima: “Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente; perché la fede ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani. Tu, Madre buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte”.
I suggerimenti e le indicazioni pratiche, infine. «Invitiamo le comunità locali a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI. È opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti “Per il Papa” (pagine. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Precisiamo, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».
L’AZIONE CATTOLICA ITALIANA
«Mentre eleviamo al Signore preghiere di suffragio affinché lo accolga nella gioia senza fine, esprimiamo profonda gratitudine per il suo ministero petrino e per la sua presenza orante e silenziosa offerta per il bene della Chiesa»: così s’è espressa la presidenza nazionale dell’Azione Cattolica italiana. .
Chen in una nota ha proseguito: «Ricordiamo con affetto le parole che ha rivolto all’Aci in molteplici occasioni, in particolare esortandola a proseguire nella sua opera educativa a favore dei ragazzi e dei giovani. Nel suo ultimo incontro con i ragazzi dell’Acr, il 20 dicembre 2012, diceva: “Sono tanti che vi rendono felici, ma c’è un grande Amico che è l’autore della gioia di tutti e con il quale il nostro cuore si riempie di una gioia che sorpassa tutte le altre e che dura per tutta la vita: è Gesù. Ricordate, cari amici: quanto più imparerete a conoscerlo e a dialogare con Lui, tanto più sentirete nel cuore di essere contenti e sarete capaci di vincere le piccole tristezze che ci sono a volte nell’animo”»
LA COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII
«Ringraziamo il Signore per il dono di papa Benedetto XV da parte della nostra grande famiglia sparsa in tutto il mondo nelle case famiglia con i piccoli ed i poveri della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi», ha dichiarato Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIIII..
«Il pontificato di papa Ratzinger ha dato, insieme con Giovanni Paolo II, il pieno riconoscimento ai carismi e alle nuove comunità come dono coessenziale alla gerarchia per annunciare Gesù nel mondo, fino alle estreme periferie. Assicuriamo abbondanti preghiere e lo affidiamo alla vergine Maria, donna della fede, via breve a Gesù, madre e fiducia nostra»
LA COMPAGNIA DELLE OPERE
Ecco il ricordo del Papa emerito da parte della Compagnia delle Opere.
"Il suo è stato un costante dialogo e pensiero critico verso la modernità. Un dialogo intessuto e ricercato con cuore aperto. Un insegnamento appassionato all’uomo, a chiunque.
Nella Caritas in Veritate così scriveva: “La convinzione di essere autosufficiente e di riuscire a eliminare il male presente nella storia solo con la propria azione ha indotto l'uomo a far coincidere la felicità e la salvezza con forme immanenti di benessere materiale e di azione sociale”. Sono parole che, lette oggi, colpiscono per la loro attualità e visione.
A tutti gli uomini di buona volontà e in particolare a chi, come noi, è impegnato nel proprio ambito nella produzione economica Benedetto XVI ricordava come: “Senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca, il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica”.
Sono i limiti del mercato che vediamo ancora oggi.
La sua lezione, le sue parole dovranno essere riscoperte. La sua testimonianza di fede, anche dopo la rinuncia al Soglio Pontificio, è stata una lezione di amore all’interno della Chiesa e di fedeltà al suo Successore.
La Compagnia delle Opere nella preghiera ringrazia per il dono dell’incontro e della testimonianza di Benedetto XVI”
NUOVI ORIZZONTI
«Papa Benedetto XVI», ha ricordato Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti, «è stato un uomo sempre a servizio per Dio in modo esemplare e sapiente, affrontando tempeste davvero difficili nelle quali guidare la barca della Chiesa. Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II è stata una figura che oggi potremmo definire “progressista” e di grande mediazione e intelligenza, insieme all’allora Vescoco Karol Wojtyla. Al fianco di Papa Giovanni Paolo II ha svolto nel silenzio un servizio senza precedenti nella storia con scelte e azioni che un giorno forse saranno finalmente rivalutate dalla storia. Quando pensava di potersi ritardare in preghiera, ha accolto l’elezione al soglio di Pietro, pur non aspettandosi tale nuova chiamata».
«Fino a quel momento era considerato tra gli uomini più colti e tra i teologi più esperti nel Mondo. Divenuto Sommo Pontefice è iniziato un vero e proprio calvario e martirio “bianco” che ha vissuto con dignità, mitezza e sapienza, affrontato tantissime sfide. Non ultima, quella di ritirarsi dando le proprie dimissioni per motivi precisi che in alcune interviste ha rilasciato, valutando per il bene della Chiesa la necessità di un cambiamento ulteriore. Tra i tanti suoi libri, scritti, documenti e lectio magistralis, amo ricordare l’enciclica Deus Caritas est, un vero scrigno di tesori, insieme alla trilogia su Gesù di Nazareth. Un uomo semplice, umile, mite, profondo, con animo raffinato e sapiente, che ha sempre sostenuto Papa Francesco con la preghiera e la propria nuova vita “monastica” offerta per tutti noi».
L'8 dicembre 2010 il Pontificio Consiglio per i Laici ha riconosciuto Nuovi Orizzonti come Associazione internazionale privata di fedeli di diritto pontificio e Papa Benedetto XVI ha accolto la fondatrice Chiara Amirante insieme a tanti giovani e responsabili delle diverse comunità da lei fondate nel Mondo, in un’udienza speciale per tale festeggiamento.
E proprio (anche) in ricordo di quel momento, oggi Chiara Amirante ha voluto ricordare con queste parole la straordinaria figura di Papa Benedetto XVI: «Ti ringraziamo Padre per il Dono grande di Papa BenedettoXVI. Grazie per tutto ciò che hai operato in lui e attraverso di lui nella vita di tanti! Accoglilo in Cielo nel tuo abbraccio paterno. Grazie di questa figura luminosa che ci ha accompagnato con grande Amore! Che possa perdersi in quella piena comunione con te che sempre ha cercato! Grazie per avercelo donato!»
IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI SOCIOSANITARIE
«Il carissimo papa Benedetto XVI ci ha lasciato. Questo ci addolora tantissimo», ha dichiarato Aldo Bova, a nome di tutte le Componenti del Forum e della Rete del Forum delle associazioni sociosanitarie. «Papa Ratzinger, con la sua dolcezza e la sua fermezza, ha lavorato tanto per ridurre ed eliminare dalla Chiesa le tante ombre esistenti, tra cui il clericalismo, il carrierismo esasperato e diffuso, la cultura di impegno a carattere burocratico-amministrativo, l'orrore della pedofilia. Con la sua tenerezza ha offerto testimonianza di amore e si è adoperato tantissimo, anche con l'Enciclica Deus Caritas est, per far comprendere che la Chiesa deve essere impegnata e caratterizzata dall'Amore, che è l'unico vero sentimento che può rendere palpitante e concreto il logos e che può miglirare il mondo alla luce di Cristo».
«Per quanto riguarda il settore dell'assistenza socio-sanitaria il Pontefice Benedetto XVI ha sempre spinto, nelle occasioni presentatesi, a tenere nei riguardi dei fragili, dei deboli, degli ammalati un atteggiamento segnato da elevata competenza professionale e da rapporto empatico, amorevole, di ascolto, di comprensione e di supporto. Ha sempre sostenuto e tutelato la vita dal suo sorgere al suo termine, spingendo a rispettare e a essere amorevole con le persone ammalate, avendo un grande spirito di equilibrio e di misura nelle decisioni relative alla terapia per i sofferenti, che persorrono il termine della propria esperienza esistenziale. Ha vissuto le ultime fasi della sua vita, da ammalato, con grande dignita e dolcezza, affidandosi, come sempre nella sua vita al Signore della Vita e alla dolce Mamma Celeste. Papa Bendetto lascia un'eredità morale, etica, culturale di amore per il Signore e per la Madre Celeste importantissima da conoscere e da seguire. Resterà nei nostri cuori e sarà per tutti noi un vero Testimone di vita cristiana da seguire. Preghiamo e continueremo a pregare per l'anima bella di papa Benedetto XV».
COMUNIONE E LIBERAZIONE
«Esprimo a nome del movimento di Comunione e Liberazione tutta la nostra profonda tristezza, pur carica di speranza, e il commosso cordoglio per la salita al Cielo del Papa emerito Benedetto XVI», ha affermato Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. «Un vero gigante della fede e un testimone fervente della bellezza della vita segnata dall’incontro con Cristo. È stato un autentico padre della Chiesa e anche un padre affezionato di ogni uomo e donna di quest’epoca. In particolare è stato senz’altro un padre affettuoso per noi di Comunione e Liberazione. In un mondo alla ricerca confusa di un significato per vivere, Benedetto ha infatti servito la Chiesa mostrando a tutti come, usando le sue parole, «l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà». Tutto il suo magistero è stato segnato dalla convinzione certa che la risposta adeguata alle domande dell’uomo contemporaneo è un avvenimento che rende presente il cristianesimo come il primo giorno ed è capace di generare un popolo vivo. Su questo punto si è ritrovato vicino fin da subito a don Giussani, con il quale è nata una vera e profonda amicizia che è durata tutta la vita».
«Pur nel dolore, siamo immensamente grati a Dio per averci donato un amico e una guida nel cammino come lui. Siamo certi che la sua testimonianza porterà sempre più frutto nella vita di papa Francesco e della Chiesa, e quindi nella vita di ciascuno di noi. Domandiamo a Colui che ha tanto amato in vita che accolga Benedetto nella gioia del Paradiso, da dove potrà accompagnare il cammino della Chiesa tutta e della nostra Fraternità verso quella santità che lui ci ha mostrato dando la vita per l’opera di un Altro come un «umile lavoratore nella vigna del Signore»”.
RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO
«Ci lascia nel 60esimo anno dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II a cui prese parte» ha detto Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. «ci lascia nel 50° anno del Rinnovamento in Italia, lui che tenne a battesimo la nascita del Movimento, partecipando alla stesura del primo Documento teologico-pastorale “Il Rinnovamento Carismatico” (1974)».
«Ci lascia», prosegue Martinez, «una meravigliosa paternità spirituale ed ecclesiale, un patrimonio di fede e di opere buone che hanno segnato il Novecento e i primi passi del nuovo Millennio, che hanno efficacemente promosso il laicato e i Movimenti, la teologia e l’evangelizzazione carismatica. Ci lascia nel cuore un desiderio profondo di preghiera di ringraziamento per l’umiltà coraggiosa che ha saputo dimostrare, per le sofferenze silenziosamente offerte per il superiore bene della Chiesa, per le tante incomprensioni e ingiustizie sofferte e gioiosamente offerte a Dio. Ci lascia un solco di silenzi e di parole che lo fanno grande ai nostri occhi e certamente dei posteri, sommessamente grande, come lo sono i santi. Ci ha condotti nel cammino di maturità ecclesiale e aperto strade testimoniali in continuità ideale e fattuale con san Giovanni Paolo II. Ci lascia un mirabile esempio di docilità e di sottomissione»