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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Premier o illusionista? Matteo alla resa dei conti

08/04/2014  Poche ore per sapere, con il Def, se Matteo Renzi arriva carico solo di promesse o anche di fatti concreti.

Il premier Matteo Renzi (Reuters).
Il premier Matteo Renzi (Reuters).

"Finiremo prima dell'inizio dei Tg", assicura matteo Renzi alla muta dei giornalisti che lo insegue. Ieri c'è stato tempo anche per un fuoriprogramma in libreria Feltrinelli con l'amata camicia bianca. "Non ne potevo più di stare lì dentro" ha confidato (si fa per dire) ai passanti che lo incontravano. Fin qui siamo in perfetto stile berlusconiano, e non è una novità. La novità vera la stiamo aspettando entro l'inizio dei Tg, quando il premier, come ha promesso, illustrerà le linee principali del Documento di Economia Finanza, lo strumento con cui il Governo ha deciso di programmare i suoi primi interventi di politica economica.

Stasera sapremo se Matteo è carico solo di promesse, oltre che di adrenalina, o se c'è della concretezza. L'attesa è alle stelle. Perché finalmente sapremo se c'è la copertura (sei miliardi di euro) per finanziare l'aumento di ottanta euro a tutte le famiglie che percepiscono meno di 1500 euro netti al mese. Una boccata di ossigeno non da poco, che contribuirà anche a riattivare la domanda interna. basterà una sforbiciata alle pesanti e ipertrofiche articolazioni dello Stato? Vi è poi un altro provvedimento molto atteso, che assomiglia alla fine del mondo: il taglio degli stipendi ai manager di Stato, con un tetto massimo di 270 mila euro, lo stipendio del Presidente della Repubblica. Se siamo fortunati, ne sapremo di più anche sul riordino della selva delle municipalizzate (veri e propri serbatoi del potere e della lottizzazione) e su enti pubblici ormai decotti. Infine il "leit motiv" delle privatizzazioni.

Post scriptum. Pare che Renzi voglia mettere mano anche ai tagli nel settore della difesa, fino a mezzo miliardo di euro. Anche in questo caso sapremo se scomparirà almeno una parte di quegli F-35 che ormai persino la difesa americana rinuncia ad acquistare. Il piano degli americani sembra abbastanza chiaro: l'aviazione americana rinuncia ai cacciabombardieri, ma li rifila all'Europa e in particolare all'Italia con un bel blocco di 90 pezzi, come se ci fosse ancora la Guerra Fredda e ci aspettassimo da un momento all'altro un fall out nucleare o un'invasione dall'Unione Sovietica. Le ultime notizie che rimbalzano dall'America non sono rassicuranti. Sarà istruttivo capire come va a finire.

 
 
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