E' padre Federico Lombardi, dallo scorso giugno alla guida della Fondazione Ratzinger, al posto di monsignor Scotti, a spiegare il senso dei lavori della Fondazione e dei premi assegnati quest'anno a monsignor Inos Biffi e a Ioannis Kourempeles. Occuparsi della «promozione della ricerca teologica, un compito affascinante», spiega padre Lombardi.
Il Papa consegna i premi in sala Clementina e sottolinea l'importanza del simposio internazionale sul tema dell’Escatologia – Analisi e prospettive, «che ha avuto luogo all’università della Santa Croce e si è concluso all’Augustinianum con la lezione del cardinale Ravasi. Sappiamo che il tema dell’escatologia ha occupato un posto molto importante nel lavoro teologico del Prof. Joseph Ratzinger, nella sua attività come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e infine anche nel suo magistero durante il Pontificato. Non possiamo dimenticare le sue profonde considerazioni sulla vita eterna e sulla speranza nell’Enciclica Spe salvi. Il tema dell’escatologia è fondamentale quando si riflette sul senso della nostra vita e della nostra storia senza restare chiusi in una impostazione materialistica o comunque puramente intramondana».
Papa Francesco sottolinea che «il Giubileo della Misericordia, da poco concluso, ci ha ricordato tante volte che la misericordia è al cuore del “protocollo” su cui Gesù dice che saremo giudicati: "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…". La profondità del pensiero di Joseph Ratzinger, solidamente fondato nella Scrittura e nei Padri, e sempre nutrito di fede e di preghiera, ci aiuta a rimanere aperti all’orizzonte dell’eternità, dando così senso anche alle nostre speranze e ai nostri impegni umani. Il suo è un pensiero e un magistero fecondo, che ha saputo concentrarsi sui riferimenti fondamentali della nostra vita cristiana, la persona di Gesù Cristo, la carità, la speranza, la fede. E tutta la Chiesa gliene sarà per sempre grata».
E sui premiati aggiunge le sue felicitazioni per l'assegnazione a monsignor Inos Biffi che, «come abbiamo sentito nella motivazione, riceve il Premio come riconoscimento dei meriti di una vita intera dedicata agli studi teologici nella Chiesa e nel suo servizio: un Premio, per così dire, “alla carriera” di un grande teologo; e al più giovane Professor Ioannis Kourempeles, che riceve il Premio come riconoscimento della qualità del lavoro teologico svolto finora, come apprezzamento per l’interesse da lui dedicato al pensiero di Joseph Ratzinger, e come incoraggiamento per continuare a sondare la fecondità dell’incontro fra il pensiero di Ratzinger e la teologia ortodossa».