Si chiamano Case di maternità e ce ne sono cinque in Italia. Lo dice il nome stesso, luoghi dove prendersi cura delle mamme e dei loro piccoli in quel tempo “non medicalizzato” ma estremamente delicato che segue il parto e l’arrivo gioioso, ma complesso, di un figlio. Un luogo, gestito da ostetriche e, unico caso quello di Milano, anche da educatrici, in cui trovare conforto, aiuto o, semplicemente, un ascolto competente. Dove confrontarsi con le altre mamme e sentirsi spesso meno sole.
Grazie ad alcune belle intuizioni, come accade nella Casa di maternità della città meneghina, La Via Lattea, che tra le tante attività organizza gruppi di incontro per mamme con piccoli da 0 a 12 mesi, divise per età in base alle esigenze. «Da 0 a 3 mesi le dinamiche sono molto più strette tra mamma e figlio», spiega Paola Olivieri, una delle ostetriche. «Lì ci si concentra sull’allattamento al seno o artificiale, il peso e la crescita corretta del bambino, la gestione del piccolo una volta tornate dall’ospedale.
Dal terzo mese, prevale la dinamica motoria del bambino a cui si aggiunge, per tante mamme, il lavoro che riparte. A sei mesi subentrano le educatrici per capire chi gestirà il bambino, la fine dell’allattamento e l’inizio delle pappe. Dai 12 ai 18 mesi, infine, ci sono attività ludiche, di gioco e ospitalità per bimbi accompagnati da genitori, ma anche da nonni o tate» (www.casamaternita.it).