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Prescrizione, che cos'è e che cosa prevede il lodo Conte-bis

12/02/2020  La prescrizione e la riforma Bonafede continuano a far discutere e a dividere: ora spunta il cosiddetto lodo Conte-bis. Proviamo a capirne di più.

La parola “lodo” indica in senso tecnico una sentenza arbitrale. In senso figurato in politica – ed è questo il caso – viene utilizzata per indicare la soluzione di compromesso che media tra due parti in contrasto. È questa l’accezione adoperata quando si parla di lodo Conte -bis in tema di prescrizione. Conte dal nome di Federico Conte deputato di Leu che lo ha proposto, “bis”, secondo in latino, per non confondere il Federico Conte con Giuseppe Conte, presidente del Consiglio.

Si tratta di una soluzione per superare la divisione generata nel secondo Governo Conte dalla Riforma Bonafede e in particolare tra le posizioni inconciliabili del ministro Bonafede che sostiene la riforma e Italia Viva che chiede il suo rinvio, ma anche per mediare su alcune perplessità che il Pd nutre verso la riforma Bonafede entrata in vigore il primo gennaio 2020. Il lodo Conte-bis, sostenuto da Pd, Leu e accettato con fatica da M5s che vorrebbe mantenere la riforma Bonafede, contraria Italia Viva che la vorrebbe rinviare, punta a superare la riforma Bonafede lasciando correre la prescrizione per gli assolti in primo e secondo grado e stoppandola per i condannati.

Con questa modalità: uno stop dopo la condanna di primo grado, che diventa definitivo dopo la condanna anche in secondo grado (tecnicamente si tratta di una doppia sentenza conforme di condanna nei primi due gradi di giudizio); se invece l’imputato in primo grado viene assolto la prescrizione continua a decorrere. Nel caso in cui sia condannato in primo grado e assolto in secondo grado gli viene restituita (ma chissà che confusione nei calcoli, già ora non semplicissimi) la quota di prescrizione perduta tra il primo e il secondo grado.

Tutto semplice? Non proprio. Intanto perché si ripropone la questione della differenza di trattamento tra condannati e assolti (entrambi per la Costituzione presunti non colpevoli fino a sentenza definitiva). Ma anche per altre ragioni: in un sistema in cui è possibile che una doppia conforme si trasformi in un annullamento con rinvio in Cassazione, magari ad altra Corte d’appello, che a quel punto potrebbe assolvere, non è semplice valutare le ricadute di questa prescrizione tira e molla, che va e viene. Solo un esempio, tra i tanti che si potrebbero immaginare, per dare un'idea del fatto che la complessità del sistema, già farraginoso, potrebbe uscire da una riforma fatta così persino aumentata.

 
 
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