(Foto Ansa)
Le vie di Ostia, attraversate dalla processione del Corpus Domini, tornano per una sera in mano ai cittadini. Papa Francesco, che ha voluto qui la celebrazione proprio per dare la sua vicinanza al quartiere ostaggio della malavita, passa l’ostensorio a monsignor Angelo De Donatis, vicario di Roma che riceverà la porpora nel concistoro di fine mese, e che lo porta in processione tra la gente. Un chilometro e trecento metri in tutto, partendo dalla parrocchia di Santa Monica e arrivando a quella di Nostra Signora di Bellaria dove Francesco dà la benedizione. Il cammino, animato dalle otto parrocchie del X Municipio di Roma (con le due già citate anche San Nicola di Bari, Santa Maria Regina Pacis, Sant'Agostino Vescovo, San Vincenzo de' Paoli, Santa Maria Stella Maris e Sant'Aurea) è stato seguito da una folla numerosa. Insieme con i canti anche alcune brevi meditazioni preparate dalle stesse parrocchie.
«La Chiesa non è un’associazione assistenziale, culturale o politica, ma è un corpo vivente, che cammina e agisce nella storia», ricorda un lettore citando un’omelia di papa Francesco, «costruire», aggiunge un altro, «significa “mettere insieme”, “fabbricare qualcosa unendo diversi elementi”. Questo termine, pertanto, è legato alla materia: si costruisce una casa, qualcosa di solido e concreto. Come si può “costruire il bene”? Lo possiamo fare attraverso gesti di amore, di carità, di misericordia; gesti quotidiani, semplici e concreti che edificano la casa della nostra umanità secondo la volontà di Dio».
E ancora, si cita la preghiera per la pace di Paolo VI: «Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi, le realizzazioni che il tuo Spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo, per sostituire l'odio con l'amore, la diffidenza con la comprensione, l'indifferenza con la solidarietà. Apri ancor più i nostri spiriti ed i nostri cuori alla esigenza concreta dell'amore di tutti i nostri fratelli; affinché possiamo essere sempre più dei costruttori di pace. Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono, nel generare un mondo più fraterno».
Un’ora e mezzo di cammino per ripopolare di bene la città. Con i fedeli che, uniti, pregano il «Signore Gesù, Salvatore del genere umano, che sei passato fra di noi facendo del bene a tutti. Ancora oggi passi in mezzo a noi, nel Santo Sacramento, umile, nascosto ma realmente presente, per benedirci, per accompagnarci nella nostra sofferenza, per accendere in noi la fiamma della speranza. Aiutaci con la tua grazia a fare sempre del bene: nella nostra famiglia, ai nostri figli, ai nostri vicini, ai bambini, agli anziani, ai bisognosi, all'emigrante, al rifugiato, a ogni razza, perfino ai nostri nemici, a tutti e dappertutto».
«Aiutaci», dicono gli abitanti di Ostia, «a cercare il bene e a rifiutare il male. Dacci la forza e il coraggio per dire no alla malavita, alla droga, all'alcool, al gioco d’ azzardo, alla disonestà, allo sfruttamento dell'altro, ai soldi sporchi, a ogni sorta di corruzione».
E ancora: «Aiutaci a costruire bene il bene: con impegno, con responsabilità, con onestà, con perseveranza, con gioia, con voglia di fare, con spirito di collaborazione, con un'azione politica giusta, costruendo insieme una civiltà dell'amore alla luce del Vangelo e la grazia dello Spirito Santo».
Infine l’adorazione eucaristica di papa Francesco, che si è fatto trovare nel parcheggio davanti alla parrocchia dove è stato allestito l’altare. E la benedizione circodando dai bambini della comunione e della cresima e da cartelli e striscioni. Uno per tutti: «Papa Francesco, per essere venuto tra noi, grazie di cuore».