«Ho sofferto di disturbi del comportamento alimentare e lo psicologo a scuola mi ha salvato la vita, anche se purtroppo era disponibile solo per poche ore. Avere una presenza fissa aiuterebbe tante ragazze e ragazzi ad avere più consapevolezza e a prevenire». È la testimonianza di Alessia La Volpe, 19 anni ed ex rappresentante d’Istituto ScuolaZoo, che oggi, dopo un lungo percorso, è diventata una testimonial per la prevenzione dei disturbi alimentari. «»
Le fa eco anche Saji, membro della Fondazione Il Bullone: «Ero sempre assente alle lezioni, ma non perché non avessi voglia di andare a scuola. Ero assente perché malata. Io mi sono salvata grazie ai miei amici che mi hanno fatto capire che dovevo rialzarmi: avere subito una figura di riferimento nella scuola a cui rivolgermi mi avrebbe aiutato, ma purtroppo non c’era e sono stata fortunata».
Tra le istanze portate avanti dai ragazzi delle superiori durante le più recenti occupazioni delle scuole colpisce proprio la richiesta di uno psicologo a disposizione degli studenti. Un professionista, facilmente raggiungibile e consultabile, che possa affrontare e contenere le ansie e le fragilità che sempre più numerose stanno venendo a galla dopo questi ultimi anni di emergenze.
In che modo le istituzioni possono sostenere questi bisogni? Ne hanno discusso gli esperti in occasione di un evento organizzato da ScuolaZoo. E la prima risposta arriva dall’On. Emilio Carelli, autore di una proposta di legge che istituisce la figura dello psicologo scolastico: «La Commissione Cultura ha messo a calendario la proposta di legge, che verrà portata avanti nella legislatura. Anche il Ministro Bianchi si è interessato alla proposta. Lo psicologo a scuola deve essere un ponte tra scuola e famiglie, è una figura in grado di supportare e motivare gli studenti ma anche di individuare precocemente situazioni di difficoltà. C’è poi tutto il tema della comunicazione: spesso studenti, docenti e istituzione scuola non si parlano. Lo psicologo abbatterebbe anche queste barriere».
Un momento dell'evento organizzato da ScuolaZoo
Secondo Il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi David Lazzari «Questo tema è come un iceberg: una piccola parte è emersa e sono i disturbi che richiedono una terapia, ma i quattro quinti dell’iceberg sono nascosti. È su questa parte che bisogna intervenire e lo psicologo a scuola aiuterebbe a prevenire«». D’accordo con lui Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi: «Lo psicologo può educare all’ascolto gli insegnanti aiutandoli a motivare gli studenti, quindi creando una scuola non sono nozionistica ma anche pedagogistica, e un ambiente sempre più inclusivo e motivato».
Ivan Mei, Child Protection Specialist di Unicef che ha presentato la ricerca Vite a Colori, puntualizza: «Spero che questo sia il primo passo per una sempre maggiore collaborazione tra i professionisti della salute, del supporto sociale e del mondo educativo. Dal benessere dei giovani dipende quello di tutta la società, questo è un primo investimento importante». Tra gli ospiti anche Silvia Wang, che da poco ha fondato Serenis, startup che si occupa proprio di fornire servizi assistenziali online: «Andare dallo psicologo è la cosa che più ha impattato nella mia felicità quotidiana. Lo psicologo a scuola renderebbe il supporto psicologico più accessibile, che è poi anche la mission di Serenis».