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lunedì 28 aprile 2025
 
 

Purché sia un politico

22/01/2015  La politica è una cosa seria e complicata e al Quirinale ci vuole qualcuno che la conosca bene. Quanto alla "società civile"...

Una supplica personalissima, con allegata liberatoria per il giornale e piena assunzione di responsabilità: cari parlamentari e delegati delle Regioni, per favore, al Quirinale mandateci un politico! Per dirla ancor più chiaramente: chiunque ma non un esponente della cosiddetta "società civile".

Perché? Per alcune ragioni che a me paiono serie e che provo qui a elencare.

1. perché la politica è una cosa seria: bisogna conoscerla, capirla, praticarla, soprattutto se si viene chiamati a fare da punto d'equilibrio di tutto il sistema istituzionale, come succede appunto al presidente della Repubblica. Chi va al Quirinale, soprattutto di questi tempi, non può permettersi un apprendistato. Deve "funzionare" subito. Non posso assolutamente pensare che in tutto il sistema politico italiano non si trovi un uomo o una donna  con tali caratteristiche, e si debba invece imprtovvisarne uno cercandolo altrove.

2. l'alternativa alla politica e alla casta sarebbe, in teoria, la cosiddetta "società civile". Ma che la società civile sia un serbatoio particolare di belle menti e buone azioni è solo un'illusione. Nella realtà, casta e società civile copincidono perfettamente. Alla Camera, solo 42 deputati su 630 sono funzionari di partito, cioè persone che hanno fatto dalla politica una professione. Gli altri sono avvocati, dirigenti, imprenditori, giornalisti e docenti universitari  (le quattro categorie professionali più rappresentate di quella dei funzionari di partito), oltre che impiegati, medici, commercialisti. La casta, quindi, siamo noi. Noi e non altri.

3. d'accordo, diciamo che della società civile andremmo a prendere un'eccellenza, una personalità di provata classe e specchiata virtù. Un Muti, una Gabanelli, chi più ne ha più ne metta, per fortuna ne abbiamo tante. A parte il fatto che ricadremmo nel problema del punto 1, spunta però anche un'altra considerazione: e se la personalità in questione fosse eccezionale in tutto tranne che nella comprensione della politica? Se di politica non capisse un tubo? Si può essere un grande scienziato, per dire, e confondere un partito con un altro. Se la nostra personalità combinasse disastri politici in serie?

No, grazie. Quindi, per favore, al Quirinale mandateci un politico. Andrà comuunque meglio.

   

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