Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 16 settembre 2024
 
Disciplina
 

Quale punizione è più efficace con i ritardatari cronici?

27/05/2018  Una mamma si lamenta del figliolo sempre in ritardo quando esce per andare a scuola e si chiede se non dovrebbero, i professori, riprenderlo più severamente di quanto fanno... Ecco come "puniscono" questa mancanza di puntualità alcuni istituti italiani

Cara professoressa, due giorni fa mi sono molto arrabbiato con mio figlio Antonio perché per l’ennesima volta, alle otto del mattino di un mercoledì come tanti, era ancora a casa ad allacciarsi le scarpe con la solita fl•emma. Frequenta la quinta ginnasio e, nella sua scuola, la campanella suona alle 8 e dieci. Ogni giorno è una lotta, non riesce a comprendere quanto sia importante la puntualità: è indice di rispetto nei confronti degli altri in generale, delle regole scolastiche in questo caso specifico. Nel suo istituto forse sono troppo tolleranti e anche se arriva dieci minuti dopo i commessi all’ingresso lo fanno entrare tranquillamente in classe. Anche le annotazioni sul registro, ancora cartaceo, hanno poco peso: dopo qualche giorno di mancata consegna della giusticazione, nessun docente ricorda più niente. Insomma, la fa sempre franca. Mi chiedo se sono io troppo rigido o se non faccia parte anche dei doveri della scuola educare i ragazzi alla puntualità.

MASSIMO

— Caro Massimo, la rigidità personale è senza dubbio legata al metro con cui misuriamo noi stessi e il mondo: c’è chi, come te, giustamente non tollera il ritardo altrui perché ha maturato nel tempo l’abitudine all’osservazione costante delle lancette dell’orologio, consapevole del significato sociale che assume la puntualità. Premesso che compito della scuola è anche quello di coltivare le buone abitudini di convivenza civile, la tua reazione nei confronti dell’ingresso posticipato di tuo figlio è pienamente condivisa da molti presidi e docenti del Belpaese. Che hanno variamente provveduto a sanzionare. Si legge, infatti, che il preside del Liceo scientifico Pitagora di Selargius, in provincia di Cagliari, ha per esempio introdotto una punizione pecuniaria: oltrepassare la soglia dopo le ore 8.35 costa 2 euro, da versare sul conto corrente della scuola per coprire le spese di assistenza del ritardatario che dovrà restare per tutta la prima ora in biblioteca sotto l’occhio attento di un adulto. E il risultato sembra esserci stato: in poco tempo da venti ritardatari cronici si è passati a due. Altrove, invece, hanno agito in modo diverso: in un istituto comprensivo della provincia di Genova il ritardo all’ingresso si recupera all’uscita; a Nuoro, in una scuola superiore, il preside ha ben pensato di mandare i ragazzi ritardatari a zappare la terra del giardino sul retro, dove, grazie al progetto Un milione di alberi, si pianteranno oltre 860 tra lecci, ginepri, arbusti e piante aromatiche. Tutti tentativi che possono dare qualche spunto di intervento da proporre anche nella scuola di tuo figlio, ma che hanno realmente un effetto solo in un caso: se supportati dall’azione costante delle famiglie.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo