Può un parroco rifiutarsi di tenere a battesimo un bimbo nel periodo scelto dai genitori per motivi “organizzativi” o di “esubero”?
Fabrizio A.
«In caso di urgente necessità» è sempre possibile battezzare i bambini per esprimere il dono di quella salvezza che precede la nostra risposta e di cui la Chiesa si fa interprete premurosa. Diversamente dalla prassi invalsa quando la mortalità infantile era assai diffusa, oggi la Chiesa, pur consigliando di battezzare i bambini «al più presto» (can. 867), propone un tempo di preparazione per genitori e padrini. Inoltre, per meglio evidenziare come il battesimo renda membri della grande famiglia della Chiesa, le norme prevedono che questo sacramento sia preferibilmente celebrato di domenica, Pasqua settimanale. Anzi, per quanto possibile, in domeniche particolarmente significative per la comunità cristiana. Tutto questo, però, tenendo conto delle concrete persone che stanno davanti. Le quali, a loro volta, devono essere disponibili a una corretta informazione e formazione spirituale perché le loro esigenze non siano determinate semplicemente dal... ristorante. Il rifiuto di un battesimo per “esubero” non esiste; la celebrazione comunitaria lo dovrebbe escludere.