«Le sorti di un Paese dipendono da noi stessi», parola di Eduardo De Filippo. Ieri come oggi, sul limite tra Sogno o realtà, dal titolo del filmato inedito risalente alla vigilia delle elezioni politiche del 1948, riportato alla luce dopo decenni di totale oblio, che vede come unico protagonista il grande commediografo napoletano. Un ritrovamento importante, in contemporanea con l’avvio delle celebrazioni per il trentesimo anniversario della scomparsa di Eduardo.
Sogno o realtà, cortometraggio di stampo elettorale della durata di circa sei minuti, girato da De Filippo, è una pellicola scovata tra i tanti scatoloni archiviati sotto la voce “ufficio cinema Democrazia cristiana”, custoditi nell’abitazione di Guido Gonella, politico di spicco della Dc (di cui fu segretario tra il 1950 e il 1953) più volte ministro. E proprio grazie all’iniziativa dei familiari di Gonella, che hanno donato tutto il materiale filmico in loro possesso all’Archivio nazionale cinema d’impresa, il Centro sperimentale di cinematografia ha potuto restaurare, in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo, questo cortometraggio, all’epoca giudicato evidentemente non consono, e dunque accantonato.
In effetti, Eduardo per l’intera durata del film non dichiara mai il suo voto, centrando la narrazione e la recitazione solamente sull’importanza di recarsi alle urne - in quello che fu poi un plebiscito a favore della Dc a scapito del Fronte delle sinistre – perché anche «un solo voto può decidere tra il bel tempo e la pioggia». Di più, al culmine di un finale che rimane aperto, non si sa nemmeno se il protagonista sia andato, poi, effettivamente a votare.
La scena si apre con De Filippo entusiasta e già visibilmente brillo che a una tavola imbandita stappa una bottiglia di spumante in compagnia di alcuni commensali, di cui si vedono solo le ombre. Eduardo è talmente ubriaco da ritrovarsi sotto al tavolo. Da lì cerca di ricordare dove sia finito il suo certificato elettorale per dimostrare agli amici di avere svolto correttamente il dovere di bravo cittadino. Nel giro di uno stacco tra il bianco della tovaglia che ricopre il tavolo sotto cui l’attore era finito e il candore di un paio di lenzuola, ritroviamo Eduardo a letto mentre si risveglia da un sogno nel quale era intento a cercare la scheda elettorale: dal sogno alla realtà, appunto, la ricerca spasmodica della scheda per tutta casa diventa reale perché il protagonista si accorge di essersi svegliato tardi e deve correre a votare prima che i seggi chiudano, mentre per strada passa uno strillone che ricorda alla cittadinanza l’importanza dell’occasione elettorale e di sottofondo riecheggiano le note dell’inno di Mameli.
«Questo film inedito mette in luce l’impegno civile di Eduardo, che nella sua carriera non si è mai sottratto alle campagne per lo sviluppo del Paese». È Luca De Filippo, primogenito di Eduardo (di cui ha seguito le orme teatrali), a sottolineare il valore storico e personale di Sogno o realtà, in una commossa lettera inviata agli organizzatori della rassegna I giorni e le notti: l’arte di Eduardo, tenutasi al cinema Trevi di Roma, dove il filmato è stato presentato. Di «film realmente importante per la capacità di sintesi delle tematiche di Eduardo» parla invece Roberto De Gaetano, professore ordinario di Filmologia all’Università della Calabria; mentre Bruno Roberti, docente di Regia e sceneggiatura all’Università della Calabria, nota come «con questo filmato inedito Eduardo ritorna, anche se in fondo non se n’è mai andato».