Vorrei condividere con voi la delusione che ho provato sabato scorso dopo che i tre amici di mio figlio undicenne se ne sono andati da casa nostra. avevano trascorso il pomeriggio insieme in camera sua a giocare col computer e a parlare del Campionato di calcio… Lo so perché quando sono entrato per prendere dall’armadio un attrezzo mi sono fermato un po’ a parlare con loro e abbiamo visto insieme anche un podcast sulle partite.
Non mi sarei immaginato che Riccardo, anche se con un po’ di imbarazzo, la sera mi dicesse che preferirebbe che quando ci sono i suoi amici io non mi fermassi tanto lì con loro. devo ammettere che ogni tanto capita, anche quando siamo all’oratorio. mi piace parlare con loro e ascoltarli. Insomma, dopo anni a sentirci spiegare in tutti i modi che noi papà dobbiamo partecipare alla vita dei figli, mi chiedo che cosa ci si aspetta… a me sarebbe piaciuto che mio padre lo facesse, mentre non sapeva nemmeno i nomi dei miei amici.
Matteo
Caro matteo, capisco che devi esserci rimasto male, con l’aggiunta spiacevole che non ti aspettavi il commento. È molto più facile accettare un commento o una reazione negativa quando si è consapevoli di aver fatto qualcosa che potrebbe non essere gradito, come un richiamo o una richiesta di impegno in più. Ma vorrei farti notare che la reazione di Riccardo non è negativa e, anzi, andrebbe lodato per la sincerità e la semplicità con cui ti ha fatto notare che quando è tra gli amici preferisce godersi il tempo con loro, sicuramente più spontanei e a loro agio se non ci sono adulti in giro.
Sono certa che l’ha potuto fare contando sulla base solida e limpida di un rapporto bello e vissuto davvero tra voi. Se ci pensi bene, non ti piacerebbe la situazione contraria e cioè non accorgerti di un possibile disagio di tuo figlio. Forse quando eri un bambino tu, non hai mai detto a tuo padre, con la stessa chiarezza, che ti sarebbe piaciuto trascorrere del tempo con lui.
Quindi dovresti salutare con gioia la sincerità che favorisce la relazione tra generazioni, perché è di questo che stiamo parlando: per quanto molti argomenti appassionino entrambi, non siamo coetanei dei figli, anche se ogni tanto viene spontaneo dimenticarsene e sentirsi ancora come loro. Chiedi dove sta il giusto? Troppo facile rispondere: a metà strada tra tuo padre e la tentazione di esserci sempre. In realtà, inseguiamo di continuo un equilibrio, ogni giorno diverso e ogni giorno difficile da raggiungere.