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martedì 13 maggio 2025
 
 

Quando si muore in casa di riposo

15/04/2010  Anche i parenti sono infastiditi e rancorosi.

Ogni tanto, in casa di riposo, un ospite ci lascia per sempre. È come non fosse mai esistito, nessuno sembra conoscerlo. Tutti gli altri vecchietti continuano con lo stesso accanimento ad attendere le solite cose.

Solo i parenti, un po’ infastiditi, un po’ vergognosi, vengono quasi di nascosto per un’ultima visita. «Non era meglio ricoverarlo? Avete fatto tutto il possibile?», chiedono rancorosi. «Non lo so. Tutto il possibile per far cosa? E voi parenti, avete fatto tutto il possibile?».

Anche durante la vita, quando arrivano i parenti è raro notare sguardi di simpatia; il più delle volte si fanno strada dal passato vecchi rancori e sotterranee lotte per il potere. Il sentimento più presente, quasi costante, è l’imbarazzo. Non c’è molto da dire e c’è voglia di andarsene. Per la morte di un parente, quasi vergognandosene, a volte qualcuno piange. Ma è raro: di solito bisogna solo far presto.

La morte va rimossa prima possibile, e tutti gli ospiti della casa tornano, come se non fosse accaduto niente, a occuparsi del quotidiano: c’è la lotta per il telecomando, la lotta per il piccolissimo potere, e si guadagnano i posti in sala televisione. Nessuno sembra ricordare chi fino a ieri era qui con noi e ci ha lasciati; e tutti ci immergiamo nella visione del Grande Fratello: quel povero ragazzo di Massimo, così pieno di valori, è stato ingiustamente cacciato dalla casa.

Finalmente vecchietti e vecchiette possono piangere assieme ai ragazzi del Grande Fratello, che anche loro piangono come vitelli. Erano anni che non si piangeva così di gusto. Era dai tempi in cui, in una puntata di Dynasty, era morto in diretta il gatto di Sue Ellen. Anche allora che lacrime... e che sentimenti. I sentimenti ci sono, ma non per noi: per i personaggi televisivi.

Viviamo il lutto in play-back, non in diretta, lo viviamo per le cose che accadono in televisione, non per quelle che accadono nelle nostre vite. Quelle della televisione sono le sole cose che esistono veramente, le sole cose importanti. La televisiùn la ga na forsa da leòn.

Annibale Bertollo
Cittadella (Pd)

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