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domenica 16 marzo 2025
 
roma, verso il sinodo
 

Sole, fede, gioia: l'incontro tra papa Francesco e i giovani

11/08/2018  Bergoglio è arrivato puntuale poco dopo le 18. I cancelli erano aperti dalle 13. I più lesti si erano conquistati un posto all'ombra. Il termometro, impietoso, ha sfiorato anche i 34 gradi. C'è chi ha viaggiato tutta la notte: pullman, treno o nave. Francesco è tra i 70 mila giovani convenuti al Circo Massimo. Sui social gli hastag più seguiti sono #permillestrade, #siamoqui e #vadoalmassimo.

Il colpo d’occhio è notevole: il Circo Massimo è pieno,. I cancelli sono stati aperti poco dopo le 13. Alcune fonti parlano di 70 mila presenze. Altre di 100 mila. Le autorità ufficiali, Questura in testa, rimandano a sera per bilanci accurati e definitivi. Sta di fatto che il termometro, impietoso, è giunto a sfiorare i 34 gradi. Molti sono ai lati, all’ombra, per difendersi dal solleone di una Roma bollente. Sono arrivati da ogni parte d’Italia, ognuno con il suo slogan, la frase ispiratrice stampata sulla maglietta, da papa Francesco (“Chi non rischia, non cammina”) al giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia (“Non ci chiederanno se siamo credenti, ma se siamo stati credibili”). Cori da stadio, balli e danze con i The Sun che hanno portato sul palco del Circo Massimo la loro testimonianza di rock band passata dal deragliamento della droga alla fede. Moltissimi, forse la maggioranza, i teenager presenti.

Molti delle ragazze e dei ragazzi hanno camminato #permillestrade partendo da 195 diocesi per quasi una settimana. Hanno incrociato le storie dei santi, i luoghi degli ultimi, le bellezze della natura, le ferite della Storia, i simboli della fede, Come la preghiera notturna di fronte alla Sindone, andata avanti fino all’una di notte di venerdì e oltre ancora, in Duomo a Torino, duemila ragzzi almeno, alcuni dei quali arrivati anche da Roma e da Lecce (questi ultimi hanno macinato un bel po' di chilometri lungo la Via Francigena, tappa alla storica Sacra di San Michele inclusa) .

I 140 giovani della diocesi di Nuoro si sono ritrovati a Galtellì per mettersi insieme in cammino verso ill Santuario di Orosei, imbarcarsi ad Olbia ieri sera, sbarcare a Civitavecchia ed essere puntuali  all’incontro di oggi e domani con papa Francesco al Circo Massimo (a proposito: poteva mancare l'hastag #vadoalmassimo?) e in piazza San Pietro. Nella notte anche la partenza dei giovani delle diocesi del Salento (Lecce, Brindisi, Otranto, Nardò – Gallipoli e Ugento – Santa Maria di Leuca) dopo una serata di festa, preghiera e riflessione a Santa Maria di Leuca, dove venerdì mattina è stata firmata la Carta di Leuca insieme a numerosi ragazzi immigrati provenienti da diversi paesi del Mediterraneo e che hanno camminato con i ragazzi. Si sono fatti pellegrini nei luoghi di don Tonino Bello fino a fermarsi a pregare, nell’ultima tappa, sulla sua tomba ad Alessano, visitata lo scorso 20 aprile da papa Francesco.

Don Davide Abascià, incaricato regionale della pastorale giovanile della Puglia, è stato chiaro: «Papa Francesco», ha detto, «ha definito la Puglia un territorio ponte. Noi vogliamo esserlo, tentiamo di farlo costruendo relazioni. Per questo non sarebbe stata la nostra terra se non ci fossero stati con noi, ‘Per mille strade’, i migranti. Sarebbe stato un cammino finto se non ci fossero stati i migranti, che non sono dei fantasmi, ma persone che vivono con noi, moltissimi dei quali frequentano le nostre parrocchie».

Tra i primi ad arrivare nella Capitale, i giovani della diocesi di Mondovì (Cuneo) che hanno postato un selfie in piazza San Pietro.Particolarmente significativi i 112 chilometri percorsi in sei giorni dai ragazzi delle diocesi del Triveneto: partenza dalla Slovenia passando per la valle dell’Isonzo, attraverso i luoghi della Grande Guerra, dove è stato versato tanto sangue, per imparare cosa significa, ha detto l’incaricato della pastorale giovanile don Nicola Ban, «essere uomini e donne di pace» che ha spiegato: «Per mille strade è stata una trovata geniale per conoscere le persone nella loro verità, accoglierle come sono, avere una meta e canalizzare le energie per raggiungerla, dare un senso ai luoghi e rileggerli, al di là delle informazioni turistiche e storiche, per la nostra vita».

Quello della Calabria (sei tappe) è stato l’unico itinerario a livello regionale che ha visto il coinvolgimento di tutte le diocesi, dell’Azione Cattolica e dei Frati minori che quest’anno non hanno proposto la tradizionale Marcia francescana per camminare, anche loro, “Per mille strade”. «In ogni luogo», ha detto don Ivan Rauti, responsabile della pastorale giovanile, «ci siamo sentiti a casa, perché ci è stata riservata un’accoglienza straordinaria da parte delle parrocchie, dei paesi, dei comuni che ci hanno ospitato».

Venerdì, infine, come ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede su Twitter, «Il Papa ha incontrato i ragazzi della XXXVIII Marcia Francescana (Loreto-Assisi-Roma). Dopo 117 km a piedi, hanno ricevuto tre parole-chiave: cammino, gioia, vocazione». I social network come Facebook, Twitter e Instagram hanno “raccontato” in tempo reale, attraverso le voci e soprattutto le foto dei protagonisti, l’esperienze dei pellegrini, le loro fatiche, le loro feste, i loro momenti d’incontro, di preghiera e di riflessione. Da sabato, quindi, l’hashtag #permillestrade lascia il posto a #siamoqui. Alcuni ragazzi sono già ospiti delle parrocchie romane da venerdì sera, altri sono arrivati direttamente al Circo Massimo poco fa.

Dopo la veglia è prevista la cena, seguita dalla festa trasmessa in diretta televisiva su TV2000  sul palco salgono, tra gli altri, Alex Britti, Clementino, Mirkoeilcane, Perturbazione, Banda Rulli Frulli. La serata, condotta da Andrea Delogu, porta il titolo di «Vado al Massimo».

Alla fine i giovani possono partecipare alla Notte Bianca che vede numerose chiese di Roma aperte, con spazi dedicati all’incontro, alle confessione, alla presentazione di storie e volti di testimoni. E all’apparire dell’alba si ritroveranno tutti insieme in piazza San Pietro per la celebrazione dell’Eucaristia con papa Francesco. Diciotto anni dopo la Giornata mondiale della gioventù del 2000, Roma nel cuore dell’estate si ripopola di giovani. Altre storie, altre esperienze, certo. Molto è cambiato ma non il desiderio di incontrare Gesù e i fratelli.

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