Sono cristiano-ortodossa, ma volevo che le mie figlie seguissero
la religione cattolica. Una, però, non ha potuto accedere alla
prima Comunione poiché prima io dovevo diventare cattolica,
l’altra per lo stesso motivo non ha ancora ricevuto il dono del
Battesimo. È lecito tutto ciò?
Elena
Il recente
Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche
verso gli orientali non cattolici dell’Ufficio nazionale
per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e l’Ufficio nazionale
per i problemi giuridici della Cei del 23 febbraio 2010,
hanno stabilito quanto segue.
- Regola generale. Il figlio di genitori orientali non cattolici
può essere battezzato lecitamente da un ministro cattolico
solo in pericolo di morte.
- Un ministro cattolico orientale può amministrare lecitamente
il Battesimo di un bambino, figlio di cristiani non cattolici,
se a chiederlo sono i genitori. In questo caso il bambino,
anche se battezzato da un ministro cattolico orientale, apparterrà
alla Chiesa orientale non cattolica del padre.
- Di regola un ministro cattolico latino, invece, non può
accogliere la stessa richiesta, perché manca la
fondata speranza che il bambino sia educato
nella religione cattolica (can. 868 § 1 del Codice
latino). Il vescovo preferisce, in questi casi,
concedere un luogo di culto cattolico a un ministro
acattolico perché vi celebri il Battesimo
secondo il rito proprio della Chiesa orientale.
- Ma se due genitori orientali non cattolici
chiedessero il Battesimo del loro figlio nella Chiesa cattolica,
affinché sia cattolico, occorre valutare bene alcuni elementi:
le loro motivazioni, la realistica speranza della sua futura
educazione cattolica e le eventuali ripercussioni che il Battesimo
avrà nell’ambito dei rapporti ecumenici con le Chiese
orientali. In questo caso, i genitori dovranno rivolgere una
domanda al vescovo tramite il parroco della parrocchia cattolica
nella quale vivono. Quando vi sia la prudente certezza
che il bambino sarà educato in una parrocchia di rito latino e
che non ritornerà in un ambiente orientale, il vescovo potrebbe
concedere il Battesimo, chiedendo anche alla Santa Sede
il consenso per ascrivere il battezzando alla Chiesa cattolica
di rito latino.