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mercoledì 16 ottobre 2024
 
TikTok
 

Quei video "di denuncia" su TikTok che diventano gogna mediatica

18/12/2023  «Si parla tanto di “nativi digitali”, esperti del web, delle opportunità e dei rischi, a confronto dei “boomer” imbranati online. Che dire allora di quelle tre ragazze che, sul treno, sono state riprese mentre scimmiottavano dei turisti di origine asiatica» Leggi la risposta di Fabrizio Fantoni, psicologo e psicoterapeuta, 3 figli

Si parla tanto di “nativi digitali”, esperti del web, delle opportunità e dei rischi, a confronto dei “boomer” imbranati online. Che dire allora di quelle tre ragazze che, sul treno, sono state riprese mentre scimmiottavano dei turisti di origine asiatica (e lo sapevano) e hanno visto pubblicato il video delle loro prodezze su TikTok, subendo poi le valanghe di insulti che normalmente la Rete scatena?

Persino le Università frequentate da queste ragazze hanno pensato bene di esprimere pubblica riprovazione e hanno ipotizzato iniziative nei confronti delle ragazze, nel rispetto delle normative accademiche. Pensavo che questi giovani non fossero così sprovveduti. O forse mi sbaglio?

Giorgio

Risosta di Fabrizio Fantoni

— Caro Giorgio, si tratta sicuramente di una vicenda disgustosa per più motivi. Lo è per lo stupido atteggiamento delle tre ragazze italiane che, in treno, hanno preso in giro a lungo una signora di origine cinese e suo figlio, che è il fidanzato della tiktoker che ha ripreso e diffuso il video dell’episodio, divenuto virale in poche ore. Le risate eccessive e incontrollate delle tre hanno però scatenato una caccia nei loro confronti, alla ricerca dei dati personali, loro e delle loro famiglie. Al punto che è diventata oggetto di attacchi online un’azienda che nulla c’entra, solo perché ha un dipendente omonimo di una delle ragazze.

Di qui, la consueta, ma sempre disgustosa, scarica di violenze verbali nei loro confronti da tutto il mondo. Il terzo motivo di disgusto è però la pratica di ricercare i dati personali delle ragazze coinvolte e di pubblicarli in Rete, scatenando poi gli sfaccendati censori che la popolano in contumelie di ogni tipo. Va sotto il nome di “doxing”, e deriva da “docs”, abbreviazione di documenti: consiste nel condividere informazioni personali, come indirizzo di casa, numero di telefono, luogo di lavoro, fino alla situazione finanziaria, ovviamente senza il consenso dell’interessato.

Nel caso in questione, la pubblicazione dei nomi delle ragazze ha il sapore di una vendetta mediatica, una gogna che può distruggere la reputazione di una persona. Quanto pubblicato in Rete resta per sempre. Hanno sbagliato le ragazze, ma anche la tiktoker. Sicuramente colpisce la leggerezza delle giovani che, pur sapendo di essere riprese, continuano nella loro condotta riprovevole.

A riprova che le consapevolezze razionali non sono mai abbastanza solide, a fronte di comportamenti irragionevoli ed emotivi. Occorre per questo abituarsi a tenere alta la guardia per mantenere il controllo di sé.

 
 
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