Aprire la Bibbia per chi crede è come varcare la soglia di una porta che si affaccia sul mistero di Dio; dalle pagine dell’Antico Testamento a quelle del Nuovo, essa è custode dell’identità dei credenti e luogo della manifestazione del Signore. Ecco perché, per il secondo anno, il 30 settembre, rispondendo all’appello di papa Francesco, i Paolini e la Comunità di Sant’Egidio promuovono in tutta Italia La Domenica della Parola, una giornata di festa e celebrazione per rimettere al centro della vita l’ascolto della Sacra Scrittura, attraverso esperienze e momenti di lettura, approfondimento e riflessione spirituale da vivere in comunità (per info, numero verde gratuito 800.50.96.45 e servizio.clienti@stpauls.it).
I testi sacri hanno nutrito anche gli ospiti del Refettorio Ambrosiano di Milano, che domenica 16 settembre, in una “maratona” lunga 12 ore, hanno ascoltato donne e uomini di diverse religioni alternarsi nel declamare passaggi fondamentali del proprio credo. Testi che hanno formato la coscienza di intere generazioni e che rischiano, per ignoranza e pigrizia, di essere dimenticati nelle librerie di casa e dalla nostra memoria. Ecco allora avvicendarsi cristiani, ebrei, musulmani, buddhisti e induisti, gli uni accanto agli altri all’insegna della condivisione nella cornice del Refettorio Ambrosiano, un luogo dove il cibo che sta per essere dimenticato e scartato, come i testi sacri, acquista di nuovo valore. Grazie all’arte e al lavoro dei migliori cuochi al mondo, viene messo in tavola a disposizione del povero perché possa rifocillarsi, ritrovando nuovo vigore.
«Il cardinale Carlo Maria Martini, che mi ha ordinato sacerdote, già nel 2002 disse: “Bisogna che l’Europa riscopra la Bibbia”» ha commentato don Giuliano Savina, parroco a Greco e presidente dell’Associazione per il Refettorio Ambrosiano che ha organizzato la 12 ore con Fondazione Terra Santa, Fondazione Carlo Maria Martini, Associazione Biblica della Svizzera italiana, Pontificio Istituto missioni estere e Benhashmashot Teatro ebraico a Milano. «Con la “maratona” del 16 settembre abbiamo aiutato tutti a riavvicinarsi alla Bibbia e agli altri testi sacri. Perché io posso entrare in dialogo con te solo nella misura in cui imparo ad ascoltarti come tu ti ascolti e non come io voglio che mi ascolti». E ha concluso: «Un esercizio che genera amore e gratuità, conoscenza. E favorisce la nascita di un’umanità nuova».